Presentazione del Global Grant “Nascere con un Sorriso”

Il giorno Giovedì 18 Novembre 2021 alle ore 20.30 presso il Palace Hotel e via Zoom si è tenuta la riunione dedicata alla presentazione del progetto “Nascere con un Sorriso”, promossa dal Rotary Club Bari Ovest, in interclub con i Rotary Club Bitonto – Terre dell’Olio e Monopoli. Il Progetto, presentato in lingua inglese con il nome “The First Gift is a smile”, è stato finanziato dalla Rotary Foundation con Global Grant 2232469.

Sono intervenuti come relatori i rotariani dott. Luigi Ceci, dott.ssa Eliana Centrone, dott.ssa Mariarosa Giangrande e hanno partecipato alla riunione in collegamento zoom i rotariani del club Rotary Cotonou Marina fra cui il Presidente Carius Tchededji e il contatto primario del progetto Philippe Alihonou, il Presidente della commissione progetti del Rotary Club Milano Duomo dott. Francesco Camagni, il Presidente e il Presidente incoming del Rotary Club Grenoble.

In apertura di riunione, il PDG Vito Avv. Andrea Ranieri, incaricato dal Presidente di intervenire a nome del club, ha salutato Riccardo Mancini, già presidente della commissione Rotary Foundation del Distretto 2120, esprimendo gratitudine per un uomo che ha dimostrato nel concreto di agire per realizzare le attività umanitarie e sociali del Rotary.

Durante la riunione, sono stati presentati gli elementi fondanti del progetto, che consiste nell’acquistare materiali per la diagnosi precoce prenatale e neonatale per il centro medico Saint Joseph, a So-Ava, in Benin, che serve un gran numero di abitanti che dovrebbero affrontare un viaggio lungo e difficile per raggiungere il più vicino ospedale attrezzato. Il progetto prevede anche l’acquisto di pannelli solari per garantire una fornitura costante di energia elettrica, che è cruciale vista l’assenza di una rete elettrica di distribuzione, e la formazione all’utilizzo dei macchinari che sarà impartita dagli stessi Rotariani europei partecipanti al progetto.

Il progetto, finanziato dalla Rotary Foundation per un valore complessivo di 40’000 dollari americani, è stato realizzato con il contributo economico dei Rotary Club Bari Ovest, Milano Duomo, Bari, Bari Mediterraneo, Bari Sud, Bitonto – Terre dell’Olio, Grenoble, Monopoli, Bari Castello, Putignano Trulli e Grotte, in partnership con il Rotary Club Cotonou Marina, e con i fondi distrettuali designati (DDF) dei Distretti Rotary 2120 – Puglia e Basilicata–, 2041 –Milano– e 9102 — Ghana, Togo, Benin, e Niger –.

Durante la serata, viene presentato il contesto geografico, culturale ed economico del Benin, sede del progetto, spiegando le necessità della comunità a cui il progetto è destinato. Vengono anche ricordati quali siano i capisaldi di un progetto adeguato ad essere finanziato dalla Rotary Foundation, enfatizzando come i progetti rotariani debbano essere ideati in modo da essere sostenibili nel lungo periodo, fornendo alle comunità aiutate gli strumenti per migliorare autonomamente la propria condizione a lungo termine, al contrario dell’azione di alcune associazioni che si limitano a fare interventi contingenti il cui effetto si dissipa appena l’associazione smette di interessarsi della popolazione beneficiaria. Per poter fare ciò, è indispensabile una piena conoscenza della comunità locale, per poter attuare il progetto nel pieno rispetto del contesto culturale, sociale e religioso, e per poter individuare i bisogni reali della comunità. I progetti rotariani enfatizzano la necessità che tutti i beni acquistati per un progetto provengano da produttori locali, per creare un circolo virtuoso e anche garantire una adeguata manutenzione in loco, e richiedono che i risultati sperati e ottenuti con un progetto vengano misurati in modo obiettivo e quantificabile (mediante statistiche, sondaggi, questionari), in modo da rendere più incisiva ed efficace l’azione rotariana. Un altro aspetto cruciale è la formazione adeguata all’utilizzo dei macchinari acquistati, e questa verrà fornita dai rotariani italiani che visiteranno il centro medico per insegnare le tecniche avanzate fondamentali.

Sono state mostrate numerose foto raccolte negli anni precedenti, in occasione dei numerosi progetti portati avanti in passato dai rotariani del distretto 2120 in Benin, anche grazie alla collaborazione della Rotary Foundation.

In rappresentanza dei rotariani del Cotonou Marina, interviene Philippe Alihonou, che porta il saluto della Governatrice del Distretto 9102, Rufine Lima Quenum, impegnata in Nigeria e successivamente il Presidente del Rotary Cotonou Marina Carius Tchededji, che spiega le difficoltà sanitarie locali contingenti, in cui le problematiche del covid si sono aggiunte a quelle collegate alla malaria. Il Presidente aggiunge anche che sono stati coinvolti tutti i locali organi di stampa in modo che la comunità sia pienamente a conoscenza del progetto in ogni fase di sviluppo e possa quindi usufruire delle nuove opportunità mediche offerte dai nuovi macchinari che saranno acquistati per il centro medico.

Conclude la riunione il Prof. Antonio Quaranta, Assistente del Governatore Prof. Avv. Gianvito Giannelli.

Bari: crocevia di popoli e di pace

Domenica 21 novembre 2021 il Rotary Club Bari Ovest ha organizzato una visita guidata nel centro storico di Bari a cura della Prof.ssa Mariangela Sciannimanico, docente di lingue straniere e guida turistica di Bari e del Dott. Alessandro De Luisi, storico dell’arte e Presidente dell’associazione culturale Pugliarte.

L’incontro, a partenza da Piazza Ferrarese, ha avuto come filo conduttore la storia, i popoli e le culture che si sono succedute nei secoli nella città di Bari, rendendo il capoluogo pugliese un vero e proprio crocevia di tradizioni, arte e testimonianze di diverse civiltà nel rispetto della pace e dell’inclusione.

Gli egregi relatori si sono alternati nella spiegazione delle varie dominazioni ed influenze normanno-sveva-angioina, ma anche della presenza di ebrei, armeni, arabi che popolavano i nostri mercati, le coste, i centri abitati ed hanno lasciato testimonianze storico-artistiche del loro passaggio.

In particolare, la Prof.ssa Sciannimanico ha brillantemente esposto come il rapporto tra Bari e Venezia sia stato stretto, duraturo e ricco di storie e leggende che animano tuttora la cultura popolare barese: la festa della “vidua vidue”, il fortino, il Palazzo Fizzarotti, i pregevolissimi dipinti a firma di eccellenti autori veneziani siti nella Basilica di San Nicola ma anche nella Pinacoteca di Bari.

La Prof.ssa Sciannimanico ha aperto in esclusiva per i partecipanti la Chiesa di S. Marco dei Veneziani, di origine romanica, in quello che era il quartiere veneziano di Bari, con un rosone splendido che ha resistito al passare del tempo e la decorazione a corona di rosario lungo il portale principale.

La vera e propria “chicca” della visita guidata è stata la scoperta della Chiesa di San Martino, poco conosciuta, nonostante si trovi in una strada assai calcata della città vecchia, “…ma è molto importante per la storia bizantina del capoluogo pugliese”, sottolinea Alessandro De Luisi davanti alla porta d’ingresso che si trova in strada Bianchi Dottula davanti al panificio Santa Rita. L’associazione Pugliarte, con il Centro edilizia per il Sud e in accordo con la famiglia Mitolo, proprietaria, sta lavorando al recupero e al restauro dell’edificio.

“La chiesa oratorio di San Martino fa parte del complesso del grande palazzo dei Bianchi Dottula, ora della famiglia Mitolo – racconta lo storico – la prima ad essere costruita fu la chiesa bizantina, quella ora sotterranea, datata all’undicesimo secolo, anche se secondo alcune ipotesi potrebbe essere addirittura precedente. Nel periodo romanico fu costruita un’altra chiesa, molto probabilmente a tre navate, e nel Seicento fu ancora modificata. Nel 1716, infine, c’è stato l’ultimo intervento di recupero della chiesa. Quella che si vede oggi dall’esterno è la parte settecentesca, barocca”.

All’interno, però, c’è tutto un mondo da scoprire. La Chiesa di S. Martino è inaccessibile: l’ultima Messa fu celebrata negli anni Cinquanta ed adesso è in stato d’abbandono. Gli scavi archeologici realizzati negli anni Sessanta e Novanta non sono mai stati terminati. “Nei primi saggi fu intercettata la tomba di Smaragdo (il rettore della chiesa) che si trova a due metri e ottanta di profondità. C’è anche un affresco nella parte inferiore, ove si trova un’epigrafe sulla quale viene raccontato chi fosse Smaragdo: un uomo che si prendeva cura degli orfani insegnando musica, molto importante a Bari già in epoca bizantina. Negli anni Novanta sono emersi, invece, la pavimentazione tipica a chiancarelle, che si trova anche nel succorpo della Cattedrale ed a Santa Maria del Buonconsiglio, assieme a diversi materiali conservati dalla Soprintendenza e ad altre piccole tracce di affreschi” racconta il Dott. De Luisi.

Il progetto di recupero della chiesa è stato promosso da Pugliarte e Cpes, presieduto da Piero Losurdo e di cui fa parte anche l’architetto Gerardo Milillo, progettista capo  con la famiglia Mitolo, ed in collaborazione con l’Archeoclub, le aziende Altair, Quorum e Arte Edile ed i professori Raffaella Cassano, Gioia Bertelli e Marcello Mignozzi dell’Università degli Studi di Bari.

Si punta al restauro della struttura esistente: dai due altari al lampadario barocco per finire agli affreschi di epoca seicentesca. Ma anche a “svuotare” la pavimentazione, creando un percorso sotterraneo. “Nella parte superiore della chiesa verranno, inoltre, realizzati uffici e molto probabilmente anche una piccola biblioteca, continua il Dott. De Luisi, nella chiesa saranno allestite esposizioni temporanee e presenteremo alla Soprintendenza una richiesta di ricollocamento dei materiali rinvenuti durante gli scavi al fine di creare un museo seppur molto piccolo”. L’edificio, inoltre, ospiterà manifestazioni socio-culturali: saranno realizzati laboratori musicali gratuiti per la cittadinanza ed i bambini attraverso un progetto di “crowdfunding”.

Diverse iniziative si susseguiranno anche durante i lavori: “Quando l’emergenza sanitaria lo renderà possibile, saranno realizzate visite guidate anche durante gli interventi, in piena sicurezza, per far iniziare a conoscere la chiesa ai cittadini. Vogliamo che sia un cantiere vivo” e con queste parole di speranza e progettualità del Dott. De Luisi si è conclusa l’approfondita e interessante visita guidata per i misteriosi e attraenti vicoli del centro storico di Bari.

Agnese Maria Fioretti, Consigliere Delegato ai progetti per la pace e la risoluzione dei conflitti, Rotary Club Bari Ovest

Bari: città di pace, città di culture

Il giorno giovedì 21 ottobre 2021 presso Villa de Grecis, Bari, si è tenuto l’incontro Bari: città di pace, città di culture, con l’intervento della Prof.ssa Mariangela Sciannimanico e del Dott. Alessandro De Luisi.

Dopo l’introduzione del Presidente Prof. Marcello D’Abbicco, i due relatori, invitati dalla rotariana Dott.ssa Agnese Maria Fioretti, hanno trasportato la platea in un viaggio virtuale nella nostra città, raccontandone aspetti meno noti ai più e chiarendo alcuni falsi miti, oltre a suscitare diverse domande dal pubblico. I due relatori hanno presentato Pugliarte ai soci del Rotary Club Bari Ovest e hanno invitato il club ad apprezzare dal vivo la città in una visita guidata a novembre. L’Assistente del Governatore Prof. Antonio Quaranta ha concluso i lavori.

Borsoni per i rifugiati dall’Afghanistan

Service dei Rotary Club metropolitani di Bari promosso dal Rotary Club Bari Sud nell’anno 2021-22. I Rotary sono stati nella sede della Protezione Civile di Bari per portare beni di prima necessità per i settanta profughi Afghani che si trovano in una città della provincia di Bari. I Rotary Club metropolitani hanno consegnato dei borsoni con capi di maglieria intima, materiale igienico-sanitario oltre a quaderni, penne e matite per i tanti minori che hanno cominciato a frequentare la scuola.

Mezzogiorno di scienza. Ritratti d’autore di grandi scienziati del Sud.

Il giorno giovedì 30 settembre 2021 presso il Palace Hotel, Bari, e in diretta streaming sul canale YouTube del Rotary Club Bari Ovest, si è tenuto l’incontro Mezzogiorno di scienza, durante il quale sono intervenuti il Prof. Roberto Bellotti, Direttore del Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Universita degli Studi di Bari, e la Prof.ssa Sandra Lucente, Presidente del Museo della Matematica dell’Universita degli Studi di Bari.

Dopo l’introduzione del Presidente Prof. Marcello D’Abbicco, i due relatori hanno brillantemente presentato il libro Mezzogiorno di scienza, di cui hanno curato i capitoli sui Professori Ettore Majorana ed Ennio de Giorgi. Si tratta di un volume, edito da, in cui sono raccolte le storie di uomini e donne di scienza del nostro meridione di altissimo livello scientifico.

Moltissime le curiosità che i racconti avvincenti dei due relatori sulle due figure tanto diverse hanno suscitato nella platea, insieme anche a una corale richiesta che tutti noi condividiamo: frenare la fuga dei migliori giovani cervelli che spesso lasciano la nostra terra per lavorare dove hanno maggiori opportunità di crescita. L’Assistente del Governatore Prof. Antonio Quaranta ha concluso i lavori.

Determinazioni di fine vita: il valore legale di una scelta

Il giorno Giovedì 9 settembre 2021 presso Villa Romanazzi Carducci, Bari, e in diretta streaming sul canale YouTube del Rotary Club Bari Ovest, si è tenuta la tavola rotonda “Determinazioni di fine vita: il valore di una scelta”.

Promossa dal Rotary Club Bari Ovest, in Interclub con Bari Mediterraneo, Bari Sud, Bitonto Terre dell’olio, la tavola rotonda ha avuto l’obiettivo di informare la comunità su un tema etico sensibile ed estremamente attuale, quale quello delle determinazioni di fine vita del paziente malato terminale che si trovi in una condizione di dolore fisico e psicologico tali da giustificare la richiesta di fine vita.

Dopo l’introduzione del Presidente Prof. Marcello D’Abbicco, la parola è passata al Prof. Francesco Bellino, Past President del Rotary Club Bari Ovest, che ha magistralmente moderato la tavola rotonda e tenuto l’intervento conclusivo della stessa.

Sono intervenuti il Prof. Alessandro Dell’Erba, Ordinario di Medicina Legale, il Prof. Avv. Giuseppe Losappio, Ordinario di Diritto Penale e l’Avv. Guglielmo Starace, Presidente della Camera Penale di Bari.

La tavola rotonda, nata da una proposta della rotariana Avv. Marina Pietropoli, ha suscitato estremo interesse nel pubblico e ha visto seguire alle relazioni, vari interventi puntuali sia dai soci rotariani, sia dagli ospiti presenti. L’Assistente del Governatore Prof. Antonio Quaranta ha concluso i lavori.

Parafrasando le parole del Presidente D’Abbicco, sono temi che è necessario affrontare con coraggio, pacatezza e rispettando la sensibilità di tutti, ma di cui è importante si parli, anche per offrire tutte le informazioni qualificate possibili alla comunità su un tema che spesso è difficile trattare con professionalità e delicatezza.

Relazione programmatica

Il giorno 8 Luglio 2021 alle ore 20,30 presso il Palace Hotel (e su Zoom) si è svolta la prima riunione dell’A.R. presieduta dal Prof. Marcello D’Abbicco che ha presentato la propria relazione programmatica.

Il Presidente ha illustrato i principali obiettivi che intende conseguire. In primo luogo, la necessità di tornare a incontrarsi di persona per rinsaldare l’amicizia rotariana che offre spunti per creare sinergie e scambi di idee alla base della progettualità rotariana. Il desiderio di tornare a incontrarsi in presenza sarà subordinato alla possibilità di realizzare gli incontri in sicurezza e nel pieno rispetto delle normative per il contrasto della diffusione del coronavirus.

Il Presidente ha spiegato come vorrebbe affrontare temi di interesse pubblico che possano essere discussi in incontri aperti al pubblico o, in caso di impossibilità di farlo per via delle restrizioni sul numero di partecipanti dovute al covid, che possano essere diffusi a mezzo YouTube e attraverso il sito web del club www.rotarybariovest.com Il primo di questi incontri sarà a settembre, sulle determinazioni di fine vita, e verrà affrontato con discrezione e nel pieno rispetto di tutte le opinioni.

Da un punto di vista internazionale, il club è promotore di un progetto destinato alla salute materna e infantile (una delle aree prioritarie del Rotary International) in Benin, proposto per una sovvenzione globale della Rotary Foundation (NdR il progetto è stato poi approvato e finanziato dalla Rotary Foundation con il grant 2232469). Nel progetto verranno acquistati materiali medici per la diagnosi prenatale e neonatale precoce e verrà fornito l’addestramento necessario per utilizzarli.

Il Presidente ricorda poi l’importanza di affiancare a questo ambizioso progetto internazionale anche progetti rivolti alla comunità locale, progetti che verranno proposti e discussi nel corso dell’anno. Uno degli aspetti fondamentali del Rotary è anche l’attenzione verso le nuove generazioni, e in particolare il club punterà a portare avanti un dialogo con il Rotaract, cercando di realizzare un progetto comune, e a partecipare attivamente al RYLA (Rotary Youth Leadership Awards).

Nell’anno 2021-22 si festeggerà il 60° anniversario della prima riunione del Club Bari Ovest. Questo sarà l’evento conviviale principale dell’anno e sarà l’occasione per celebrare degnamente la storia del Bari Ovest in modo che possa essere d’ispirazione per gli anni a venire. Sarà anche l’occasione per rinsaldare l’amicizia fra i soci e celebrare la fierezza di appartenenza al club.

A livello organizzativo, al netto della possibilità di realizzare le attività previste rispettando le restrizioni normative che dovessero essere vigenti nei vari periodi dell’anno rotariano a causa dell’emergenza coronavirus, il Presidente spiega che intende aumentare a quattro il numero di conviviali che saranno realizzate (visita del Governatore, scambio degli Auguri, 60° anniversario, Passaggio del martelletto), aggiungere una festa di carnevale alla festa d’estate, realizzare uno o due eventi di raccolta fondi per finanziare i progetti del club e realizzare una o due gite fuori porta. Il Presidente si impegna a utilizzare Zoom in maniera efficace finché durerà l’emergenza coronavirus per permettere a tutti coloro che non potranno partecipare in presenza di partecipare via zoom alle riunioni. Eventualmente, alcune riunioni si potranno tenere anche solo in modalità telematica, ove la situazione sanitaria lo suggerisse o ove fossero maggiormente indicate, per ragioni tecniche.

Il Presidente si impegna anche a rendere maggiormente efficaci gli strumenti web e social, avvalendosi di un canale YouTube dedicato al club, aggiornando il sito web del club con contenuti rivolti all’esterno, e continuando l’utilizzo della pagina Facebook del club.

Segue una descrizione di alcune idee chiave per descrivere le modalità con cui le vie d’azione rotariana verranno portate avanti nel corso dell’anno, e in particolare il Presidente spiega che vorrebbe promuovere durante le riunioni la discussione su temi etici, culturali e scientifici, di interesse pubblico.

La riunione si conclude con la presentazione del consiglio direttivo e delle commissioni.

Colonnine porta dispenser igienizzanti

Nella “giornata dei Rotariani” (13 giugno 2020), i Rotary Club metropolitani della città di Bari (Bari, Bari Ovest, Bari Sud, Bari Castello, Bari Mediterraneo) hanno donato alcune decine di colonnine porta dispenser igienizzanti che saranno posizionate sul territorio. Una iniziativa di servizio alla comunità che si aggiunge alle altre portate avanti nel corso dell’emergenza sanitaria.

Be careful! Ants! Alla scoperta del fantastico mondo delle formiche

Durante l’incontro tenutosi giovedì 27 febbraio presso l’Hotel Palace di Bari, si è parlato di un particolare taxon di animali, ma quale? Di un gruppo di insetti! Sembrerebbe strano che non si sia parlato di simpatici pennuti o di amici pelosi, ma invece è proprio così, si è parlato di un peculiare gruppo di insetti, precisamente della famiglia delle Formicidae, le formiche.
Le formiche sono animali estremamente presenti nelle nostre vite, ma
stranamente molto spesso si conosce poco o niente della loro eco-etologia
e sulla loro biodiversità. Proprio per questi motivi, il dott. Manuél Marra, Operatore Didattico dell’Oasi LIPU Gravina di Laterza, ha avviato una serie di attività che hanno l’obiettivo di rafforzare le conoscenze e la sensibilizzazione della collettività nei confronti di questi bellissimi e utilissimi animali.
Durante il seminario si è parlato in primis degli aspetti eco-etologici di questi simpaticissimi insetti, i quali rappresentano una importantissima fetta, in termini di biomassa, della componente animale dell’intero Pianeta, pari a ben il 15-20% del totale.
Inoltre, questo taxon, è caratterizzato anche da una elevatissima biodiversità, ad oggi infatti se ne conoscono circa 13200 specie.
Un altro aspetto che è stato approfondito durante il seminario è la spiccata socialità che caratterizza questi insetti, manifestata con la formazione di colonie, ovvero vere e proprie società suddivise in caste: regine, operaie e maschi.
Come chiarito dal relatore le regine non rappresentano delle leader, ma bensì delle madri atte alla riproduzione, infatti è proprio dalla schiusa delle loro uova che nasceranno individui appartenenti a una di queste caste: maschi (riproduttori) e/o femmine (operaie o altre regine).
I maschi nella maggior parte dei casi si accoppiano una sola volta nell’arco della loro vita e successivamente muoiono, mentre le operaie possono vivere
anche fino a 1-2 anni; le più longeve sono le regine, le quali possono vivere anche un trentennio.
I fattori che influenzano lo sviluppo delle larve, e quindi la loro appartenenza a una delle caste sopradescritte, possono essere di varia natura, etologica (modalità di nutrizione e tipologia di nutrimento), ambienta le (temperatura) e genetica; a seconda delle necessità della colonia verrà
privilegiata una casta piuttosto che un’altra.
Ogni casta ha un compito specifico, le regine depongono le uova, i maschi sono riproduttori e le operaie si occupano della cura della regina, della cura della prole, della manutenzione, della difesa del formicaio e del reperimento del cibo. In pratica le operaie rappresentano il cuore pulsante del formicaio.
La colonia di formiche rappresenta quindi un superorganismo dotato di proprietà collettive emergenti, determinate dalla formazione di un gruppo, il
quale è in grado di autorganizzarsi, variando le scelte in base alle necessità.
L’autorganizzazione rappresenta sicuramente una modalità vantaggiosa, che consente alle nostre simpatiche amiche di superare agevolmente i problemi
a cui va incontro la colonia, e ciò si evince dalla notevole capacità che hanno di adattarsi ai più svariati contesti ambientali, ma anche dall’elevato numero
di specie che contraddistingue le formiche.
Un altro aspetto che è stato affrontato durante l’incontro sono le modalità di realizzazione del formicaio: si va difatti da formicai che hanno l’estensione di
70m2 a formicai di dimensioni molto ridotte, realizzati anche solo all’interno di una piccola ghianda!!!
E che dire delle loro notevoli capacità predatorie e di trasporto? Anche in questi casi la compartecipazione di più individui gioca un ruolo fondamentale
nella riuscita dell’impresa, un caso plateale è quello della formica Azteca andreae che grazie all’azione collettiva può catturare prede di dimensioni cospicue, che pesano anche fino a 13000 un’operaia!!!
Molto interessante è anche la capacità che hanno le formiche di stabilire interessanti relazioni con alcune piante o con altri insetti; le piante molto spesso forniscono delle vere e proprie “case” alle formiche (le domazie),
le quali ricambiano fornendo alle piante ospitanti protezione nei confronti di antagonisti erbivori. Si tratta di vere e proprie simbiosi che le formiche però possono mettere in atto anche con altre specie, questa volta animali, come nel caso di afidi e cocciniglie, le quali, in cambio di protezione, producono una sostanza di escrezione zuccherina, la melata, di cui le formiche vanno ghiotte,
si tratta di una vera e propria forma di allevamento, la trofobiosi.
Infine, vi sono anche relazioni in cui le formiche sono parassitate o in cui la simbiosi è leggermente a favore dell’altra specie simbionte, come ad esempio nel caso del ciliegio selvatico Prunus avium, il quale produce un nettare extrafiorale di cui le formiche rizzaculo – Crematogaster scutellaris – vanno molto ghiotte, in cambio le formiche proteggono il ciliegio selvatico dall’attacco di possibili erbivori.
Fin qui tutto normale, sembrerebbe uno scambio equo, ma non è proprio così, le formiche sono talmente ghiotte di quel nettare da modificare il proprio comportamento sociale, esse infatti riducono notevolmente le occasioni di ritorno al proprio formicaio e tendono a rimanere sull’albero per difenderlo tenacemente, diventando più aggressive nei confronti di chiunque si avvicini all’albero. In poche parole, sviluppano una vera e propria dipendenza
nei confronti del nettare extrafiorale prodotto dal ciliegio selvatico, che quindi si serve di loro come potente forma di lotta biologica nei confronti di eventuali
ospiti indesiderati.
Prima della chiusura il dott. Marra ha inoltre parlato di un interessante progetto di Citizen Science sulle formiche, denominato “School of Ants”. Il progetto, coordinato dal Laboratorio di Mirmecologia dell’Università degli Studi di Parma e dal MUSE di Trento, mira a raccogliere dati sulla biodiversità delle formiche in ambito urbano, e presto anche l’Oasi LIPU Gravina di Laterza fornirà il proprio contributo per la raccolta di ulteriori dati nel territorio pugliese.
La serata si è conclusa con un gradevole scambio tra il relatore e la platea presente, che ha mostrato interesse all’argomento e probabilmente da oggi riserverà alle formiche un’attenzione diversa rispetto al passato.

Adolescenti e famiglie oggi: la trasformazione dei vincoli tra genitori e figli

Moderatore Prof. Pasquale Chianura
Relatori Prof. Francesco Bellino, Prof. Nicola Cipriani,
Prof.ssa Patrizia Resta, Dott. Massimo Frateschi
Interclub a cura del RC Bari Ovest con RC Bari Sud e RC Bari Castello

Partirei da come cambiata la famiglia oggi: si è passati dal modello di famiglia genitoriale educante a quello centrato sulla coppia coniugale amorosa.
Pertanto la famiglia immutata per secoli (un uomo, una donna legati per la vita, più i figli) ha sviluppato negli ultimi vent’anni un nuovo volto: niente più padre
capo famiglia né principio di autorità.
Il declino dell’autorità paterna ha segnato il collasso della disciplina e del rispetto reciproco.
Di contro la figura materna diventa il modello tanto per i figli maschi che per le femmine, perché oggi è figura più completa e vincente.
Intanto inizia a delinearsi nella nuova famiglia un rapporto di forte complicità con i genitori; questi sono più preoccupati di farsi amare dai loro figli piuttosto che di educarli; più ansiosi di proteggerli che di sopportare il conflitto, spesso i genitori sono terrorizzati dall’idea di sbagliare, si sentono addosso gli occhi degli altri, si sentono giudicati, hanno paura per questo e spesso rinunciano ad ogni possibile intervento educativo. Pertanto gli adolescenti senza frustrazioni, senza No, senza ostacoli, crescono fragili, prepotenti e problematici.
Spesso vi è una profonda correlazione tra le aree problematiche dell’adolescenza e le aree problematiche della coppia genitoriale. Infatti l’adolescenza dei figli, talora, può creare sconvolgimenti nella coppia genitoriale che può vivere una specie di adolescenza di mezza età (midlescence); questo dipende dallo stato di salute del rapporto coniugale; se tale rapporto è problematico, l’adolescente cerca inconsapevolmente di proteggere i propri genitori nell’affrontare i problemi di coppia, attirando l’attenzione su di sé. In sintesi c’è un forte intreccio tra inadeguatezza dei genitori e disturbi psicologici dei figli.
Per entrare nello specifico delle funzioni genitoriali queste si sono notevolmente indebolite perché la figura maschile è al centro di se stessa e non più della famiglia. L’adulto di oggi infatti è completamente avvolto dai propri bisogni edonistici tanto da non riuscire più a differenziarsi rispetto alle problematiche del proprio figlio. È come se padri e figli si trovano oggi ad affrontare insieme lo svincolo della propria adolescenza.
Viviamo in un mondo che invecchia, ma allo stesso tempo appare sempre più giovane quasi “orizzontale”; spariscono le generazioni e le differenze tra
genitori e figli; oggi l’età matura contiene spezzoni dell’età precedente: emozioni, aspirazioni e desideri ai quali non si è più disposti a rinunciare. Quanto detto ci fa comprendere la crisi della famiglia tradizionale che incide sulla formazione dei nuovi individui e quindi dei nuovi genitori.
È finito il tempo in cui erano i sentimenti di colpa ad influenzare i nostri comportamenti, oggi a guidare molti di noi, adulti e adolescenti, è il nostro bisogno di visibilità sociale, di notorietà, di ammirazione continua.
Certamente il modo in cui genitori assolvono alle loro funzioni è profondamente collegato con la loro storia e la loro esperienza di figli; nonché con la relazione che esiste tra i loro genitori, e come questi hanno svolto le proprie funzioni genitoriali.
A sua volta quello che i genitori si aspettano l’uno dall’altro come genitori dipende dalla rappresentazione che ognuno di essi ha delle funzioni materne e
paterne e dal modo in cui il coniuge si rappresenta e svolgere la propria funzione: ognuno di essi sarebbe un genitore diverso con un coniuge diverso.
Che dire poi delle famiglie oggi: è finito il modello unico, si sperimentano nuovi modi per vivere insieme, meno vertistici, più collaborativi.
I single aumenteranno sempre di più, peraltro sembrano soddisfatti, sono coesi, solidali. Nascono pochi bambini e l’età in cui si diventa genitori è molto elevata (minimo 32 anni). Ci si sposa di meno, si convive di più e le unioni si dissolvono con maggiore facilità. Il 70% dei figli vivono con genitori almeno fino a 30 anni.
Essere adultescenti: la conformità tra genitori e figli nel modo di abbigliarsi ci dà l’idea della percezione che gli uomini e le donne hanno di se stessi; come se l’adolescenza può essere una mentalità, un modo di atteggiarsi che può permanere a lungo anche dopo la giovinezza.
Gli adulti che non vogliono crescere rappresentano una tipologia sempre più frequente nelle ultime generazioni tanto che l’Oxford Dictionary ha coniato il neologismo “Adultescente”, ovvero una persona di mezza età i cui vestiti, interessi e attività sono tipicamente associati alla cultura giovanile.
Sono molto aumentati i single (8,5 milioni) e i divorzi. I matrimoni civili hanno superato quelli religiosi (perché aumentano le seconde nozze), ci si sposa
sempre meno e più tardi, crescono le convivenze (oggi quasi un milione e mezzo), il numero di figli continua a calare (è sceso a 1,29 per donna). Sono
cambiate le relazioni tra le generazioni, meno gerarchiche, più paritarie.
Per tutte le suddette ragioni la famiglia contemporanea produce molto più che in passato psicopatologia nei figli.
Peraltro sono cambiate le forme patologiche che fanno il loro esordio in adolescenza oggi, in quanto caratterizzate da patologie più gravi, rispetto a
ieri, come disturbi alimentari, difficoltà nel reggere la frustrazione e lo stress, discontrollo degli impulsi eccetera.
La nostra è diventata la società del narcisismo, basata sul successo e sul consenso. I modelli vincenti sono l’azione al posto della riflessione, il futuro al posto del passato, il tutto e subito al posto dell’impegno nel tempo.

Pasquale Chianura