Maculopatie: nuove frontiere nella diagnosi e nel trattamento

Relatore il Dott. Enrico Borrelli, oculista, specialista della retina del Dipartimento di Oftalmologia dell’Università Vita-Salute IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

Giovedì 15 dicembre 2022, nell’introdurre l’oratore il Presidente Avv. Piero Cassano ha ricordato che il Dott. Borrelli è risultato nel 2022 tra i vincitori del prestigioso Global Ophthalmology Awards Program (GOAP), premio per i ricercatori in campo medico sotto i 40 anni!

Il giovanissimo Dott. Borrelli, che mantiene salde le sue origini baresi, con un taglio essenziale e immagini efficaci, ha esposto un argomento di grande interesse, anche fornendo consigli pratici per riconoscere le avvisaglie di una patologia che sta emergendo fra quelle più comuni con l’innalzarsi dell’età media della popolazione, in particolare per quella Caucasica, colpendo il 10-15% degli individui sopra i 65 anni.

La relazione dell’ospite si è concentrata proprio sulle maculopatie legate all’età.

La macula è la parte più importante della retina che ci permette di interagire correttamente con l’ambiente circostante. È una struttura assai complessa situata al centro della retina. I fattori di rischio per le maculopatie attualmente noti sono: l’età, il fumo, l’obesità, la pressione alta e le patologie cardiovascolari. Il fattore genetico è ancora in discussione.

Curiosità ha suscitato l’aver appreso che alcuni dipinti di Van Gogh non furono solo frutto del suo estro: il pittore soffriva di una maculopatia da stress, una particolare forma che colpisce individui giovani e che porta alla metamorfopsìa, cioè a deformare le immagini.

Strumentazioni tradizionali quali la tavola optometrica, la lampada a fessura o la fluorangiografia sono affiancate oggi dalle ultime evoluzioni dell’imaging: la OCT(Tomografia ottica computerizzata) è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere scansioni della retina e del nervo ottico quasi come un esame istologico, permettendo così una più precisa categorizzazione degli stadi della malattia e quindi la più efficace scelta del trattamento da intraprendere.

Tra le due forme di maculopatia, la umida e la secca, la seconda ad oggi non ha un trattamento efficace con farmaci somministrati tramite iniezioni intraoculari, ma il Dott. Borrelli ha anticipato che a partire dall’anno prossimo saranno disponibili farmaci di nuova generazione anche per questa forma.

Nella conclusione il relatore ha rappresentato i dati italiani che evidenziano il sotto-trattamento dei pazienti: nel nostro Paese la media è di 5 trattamenti/anno di farmaci intraoculari in sede ospedaliera invece di 10 come nel resto dell’Occidente, dove il trattamento è anche ambulatoriale.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino