I misteri di Castel del Monte

Giovedì 27 aprile 2023, relatore il dott. Gianfranco Antonelli. Interclub a cura del RC Bari Ovest con Inner Wheel Bari, Bari Levante, Bari Alto Terre dei Peuceti e Rotaract Bari.

Quanto ci ha trasmesso il relatore non solo è stato accattivante e piacevole, perché buon oratore, ma anche sorprendente per tanti aspetti, minuziosi e profondamente simbolici.

Doverosi la citazione ed il riconoscimento ad un grande conoscitore della simbologia del Castello, Aldo Tavolaro, l’archeo-astronomo barese che ci ha lasciati una decina di anni fa.

La descrizione dei simboli presenti in ogni pietra, in ogni gradino o stanza del Castello è stata fatta facendo percorrere a tutti noi presenti un cammino immaginario iniziato dalla collina esaminando nell’intero la costruzione, poi varcando il portale d’ingresso e soffermandoci nel cortile.

8 sono i lati dell’ottagono delle mura, 8 le torri che si ergono sugli 8 angoli, 8 i lati del cortile interno e 8 le sale al pianterreno come 8 quelle al piano superiore: chiara la simbologia di questo numero che esprime la capacità di raggiungere risultati duraturi, la padronanza nel governare, il potere, sia materiale che spirituale.

Il percorso immaginario ci ha poi fatto attraversare le varie stanze e la disposizione delle rispettive porte ci ha costretto ad avanzare con andamento ondulatorio al pianterreno mentre poi al piano superiore l’andamento si è invertito: questo dagli studiosi è stato interpretato come l’evocazione dell’immagine del caduceo ermetico, simbolo della prosperità e della pace, perché solo nella prosperità e nella pace è possibile la conoscenza.

La conoscenza è anche favorita dal silenzio, condizione necessaria per aprire la mente e la raffigurazione del dio Arpocrate è lì scolpita nella pietra a ribadirlo.

Di quattro teste raffigurate negli archi di volta di una delle torri, un volto maschile, uno femminile ed uno demoniaco, solo una è stata scalpellata via: forse una figura androgina? Ed anche questo simbolo che Federico aveva fortemente voluto, ma che altre menti hanno cancellato, è lì a testimoniare il suo essere “Sapientiae amator”, perché solo da una mente aperta si arriva alla conoscenza.

“Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno e l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l’uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno”: con questa citazione dal Vangelo gnostico di Tommaso la relazione si è conclusa su una figura, quella di Federico II, che dopo 800 anni continua ancora a dimostrarci che l’unica via percorribile per la pace e la prosperità è la conoscenza.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino