Gli attori del sistema giudiziario in una prospettiva intergenerazionale

Giovedì 12 ottobre 2023 è intervenuto come relatore il Presidente del Tribunale di Bari, dott. Alfonso Pappalardo, alla riunione promossa dal Rotary Club Bari Ovest in collaborazione con il Rotaract Club Bari.

Il Presidente Prof. Carmine Clemente ha sottolineato che il tema della serata ben si coniugasse con il tema rotariano del mese di ottobre: lo sviluppo economico e comunitario.

L’amministrazione della giustizia è un settore chiave nello sviluppo sia economico sia sociale di una nazione. Il Presidente del Tribunale di Bari ha rapportato la situazione odierna a quella degli ultimi 50 anni, sottolineandone i sostanziali cambiamenti.

L’esposizione del dott. Pappalardo è stata molto chiara e colloquiale, sapendo trasmettere efficacemente i punti di debolezza del nostro attuale sistema giudiziario, il più delle volte soccombente al legislatore che attua provvedimenti “di pancia” (cit.) sulla scia delle emozioni del momento, invece di comprendere il forte cambiamento della società italiana, i cui politici non sono in grado di dare una risposta al cambio generazionale.

Ad esempio negli ultimi anni è esploso il diritto di famiglia per l’aumento esponenziale delle separazioni e dei divorzi, come pure con il fortissimo impatto dell’immigrazione i contenziosi in questo settore sono decuplicati, gli studi legali cambiano con la tendenza ad assimilarsi a quanto avviene nei paesi anglosassoni e quindi la formazione degli avvocati dovrebbe seguire il passo dei tempi.

Quella del Presidente dott. Pappalardo è stata una visione ampia, così come ci si aspettava sia da un addetto ai lavori da vari decenni sia per l’importanza del ruolo che attualmente riveste e la conclusione della serata ha visto la vivace partecipazione soprattutto dei soci avvocati nel dibattito che ne è seguito.

Alessandra D’Ambrosio

Presidente Commissione Bollettino

La prova delle quattro domande

Si riporta di seguito l’intervento del dott. Giovanni Buquicchio, Istruttore del Rotary Club Bari Ovest.

Un Presidente internazionale, qualche anno fa, ben disse che “il Rotary non è un social club in cui fare incontri piacevoli, e non è nemmeno una delle tante organizzazioni di beneficenza. Il Rotary è uno stile di vita, un modo di pensare e una condizione dello spirito. È una voce antica in un secolo nuovo che sprona i rotariani, ovunque essi siano, a mettere in pratica i nostri principi di sempre e trasformare il mondo secondo una visione più equa, più dolce, più compassionevole e più umana”.

In questa prospettiva non mi soffermerò sullo scopo e sulla missione del Rotary (coincidenti principalmente nel servire gli altri), che penso siano noti a tutti noi, ma andrò più subito ai suoi valori fondamentali, che sono servizio, amicizia, diversità, integrità e leadership; e approfondirò in particolare il valore dell’integrità, il quale è collegato alla prova delle quattro domande.

Con integrità onoriamo i nostri impegni e agiamo in base a standard etici; e l’eticismo (argomento di una vastità enciclopedica) è il presupposto della prova delle quattro domande, concepita negli anni trenta del secolo scorso dal rotariano Herbert J. Taylor. Ciò che penso, dico o faccio: 1) risponderà a verità? 2) è giusto per tutti gli interessati? 3) promuoverà buona volontà e migliori rapporti di amicizia? 4) sarà vantaggioso per tutti gli interessati?

Intriga sapere che Taylor era socio del club di Chicago quando nel 1932 venne chiamato a salvare dal fallimento la Aluminium company, presso cui lavorava. All’ uopo occorreva renderla competitiva rispetto alle altre società del settore, che avevano gli stessi requisiti e mezzi finanziari superiori: per cui vi era la necessità di introdurre nella organizzazione della azienda qualcosa che la concorrenza non aveva. Taylor utilizzò il suo bagaglio rotariano per attenzionare la selezione del personale e aiutare tutti i dipendenti della società a essere nel giusto, propugnando un codice deontologico non troppo lungo (solo 24 parole) e facile da memorizzare, un codice che non dava risposte ma poneva domande, e che quindi non doveva dire alle persone cosa dovevano fare, ma interrogarli se ciò che facevano era giusto o sbagliato.

“The 4-way test” (prova delle quattro domande) doveva essere ispirato a valori di verità e giustizia, coincidenti con quelli rotariani di amicizia e solidarietà, e la sua applicazione in tutti i rapporti di affari (con dipendenti, clienti e fornitori) cambiò la politica aziendale verso i competitori, e pure le relazioni di amicizia tra i componenti dell’azienda; e così dopo non molto tempo essa migliorò anche economicamente, e ridiventò florida e prospera.

Si noti che il test non dà risposte, ma pone domande alle quali ciascuno di noi deve rispondere; e le risposte che ognuno dà consentono di migliorarsi continuamente come amici, e anche come cittadini se applichiamo il test non solo nelle relazioni professionali e imprenditoriali, ma pure in quelle familiari e sociali nella comunità in cui viviamo. Taylor sviluppò così la prova come un codice generale, da osservare in tutte le relazioni; ed ebbe tanto successo che il R.I. adottò ufficialmente nel 1943 il codice etico denominato “The 4-way test”.

Ancor prima peraltro era stato sancito altro motto fondamentale del servizio rotariano,” He profit most who serves best” (chi serve meglio profitta di più), che significa che “fa più profitti dai suoi affari chi serve meglio il suo prossimo”: da cui nacque il principio etico del “Service above self” (servire al di sopra del proprio interesse personale). Questi valori determinarono uno scopo etico che mutò il Rotary da associazione di affari al rango di associazione di servizio, e lo elevò al rango morale che oggi lo vede al vertice dell’impegno umanitario.

L’ imperativo “Service above self” è valore cardine del Rotary sin dalla Convention di St. Luis del 1926, ed è frutto di una intuizione di Paul Harrys improntata alla necessità di servire la società impostando la propria attività ad un’etica rivoluzionaria per quei tempi del primo novecento in America, in cui tutto era finalizzato ad ottenere il massimo profitto ed a raggiungere esclusivamente l’interesse personale. Il “service above self” è diventato oggi il motto principale del R.I., ed indica ai rotariani di improntare la propria attività ad un’etica che non privilegi l’interesse personale, ma sia orientata a servire la società.

La filosofia del servizio è espressa successivamente anche nel codice deontologico denominato “Dichiarazione degli operatori economici e dei professionisti del Rotary”, approvata dal Consiglio di legislazione nel 1989.

Altro momento storico del R.I. è stato quando nel giugno 2021 il Consiglio centrale ha adottato il Codice di condotta (deontologico) D.E.I., acronimo di Diversità, Equità e Inclusione: documento fondativo di una cultura che riconosca le diversità e tenda, nell’ equità, ad includerle.

Si tratta di un manuale che contiene la traduzione pratica di principi enunciati nell’ impegno D.E.I. e propone le istruzioni oggettive per seminare e far sviluppare tale cultura con l’esempio. Giacché si può educare con le parole, si può esser più incisivi con quanto si fa, ma è soprattutto dando l’esempio che si sarà efficaci.

Quanto al contenuto, il codice D.E.I., oltre a ribadire i valori che connotano l’essere rotariani, tratta di indicazioni comportamentali concrete: l’uso di un linguaggio rispettoso, l’essere di supporto, il promuovere un ambiente accogliente e inclusivo, il celebrare le diversità, i riferimenti per segnalare il mancato rispetto delle norme di comportamento.

Il programma D.E.I. ci ricorda che noi rotariani dobbiamo comprendere e accogliere le differenze, fornire opportunità eque di successo, e accettare l’altro così com’è. Ciò significa impegnarsi a promuovere valori inclusivi e di solidarietà, un agire etico, e al tempo stesso un fattore di crescita e sviluppo della collettività; con il compito di intervenire positivamente su mancanze e deficienze sociali, per andare incontro ai bisogni dei più disagiati e, più in generale, per far del bene agli altri.

Tornando ai più risalenti principi etici rotariani, affermanti la compatibilità tra gli affari e l’etica, ad un profano potrebbe riuscire di difficile comprensione l’anzidetto motto che fa più profitto dai suoi affari chi serve meglio il suo prossimo, e che, insieme alla prova delle 4 domande, invita all’ uopo a servire perseguendo il vero e il giusto. Si pone pertanto il problema di quali siano i vantaggi dell’operare eticamente nei propri affari, servendo gli altri e non seguendo esclusivamente il proprio profitto, secondo il naturale egoismo individuale. E vi è una corrente di pensiero per la quale l’etica non avrebbe spazio nell’ ambito economico.

Ma oggi in Italia (e nel mondo) si va affermando l’idea della responsabilità sociale dell’impresa (R.S.I.), che implica inevitabilmente il profilo etico dell’impresa, giacché si pone il problema se il profitto debba essere un fine esclusivo dell’impresa nel sistema di libero mercato, oppure se esso possa essere limitato da finalità sociali ed etiche. Nel concreto, il mondo occidentale si sta aprendo sempre di più ad una visione etica della gestione d’ impresa, intesa a contemperare la sfera dell’economico con quella legata al rispetto della persona umana, che dell’economia è destinataria e protagonista: come asseverato pure dall’ Enciclica “Caritas in veritate” di Papa Benedetto XVI, il quale ha valorizzato il crisma dell’imprenditorialità misurandola sul piano umano prima che su quello professionale.

In questa prospettiva le nostre aziende sono sempre più attente alla necessità di contemperare le esigenze del profitto con quelle della responsabilità sociale, anche nell’ interesse di uno sviluppo degli affari durevole nel tempo. Necessità tanto più pregnante quando si tratta di imprese che operano in ambito pubblico, o che si giovano di contributi pubblici, che hanno ancor più il dovere di perseguire scelte operative attente ai profili di sostenibilità sociale.

Il nostro modello economico presenta oggi un importante elemento evolutivo, e cioè la cd. Rivoluzione ESG, sigla di envinonmental (ambiente rispettato), social (sociale responsabile), e governance (buona governance), che si pone sullo stesso piano del profitto cogente. Si tratta di un nuovo modello di sviluppo che si va affermando secondo il criterio che” etica uguale fattore di business”, e quindi di una nuova economia di sostenibilità, basata su libero mercato e strategie ESG, che tende a abbinare competitività ed equità. È in atto una trasformazione socio-economica: istituzioni, grandi aziende, finanza, investitori hanno compreso che non si tratta di una nuova etica soltanto teorica, ma di una grande opportunità di crescita economica, con apertura di nuovi mercati, segmenti di consumo, posti di lavoro, soluzioni finanziarie e di investimento.

Si sta così realizzando la visione di Paul Harris nel secolo scorso, quando affermò che etica e affari devono coesistere, sancendo l’importanza della prima in ogni attività economica funzionale al contrasto alla concorrenza sleale ed alla corruzione; aggiungendo la novità che una corretta condotta è pure remunerativa, in quanto “chi serve meglio ricava maggiore utilità”.

Infatti, le imprese che rispettano i criteri di sostenibilità vanno meglio, creano più lavoro, piacciono di più ai loro clienti e si presentano meno rischiose, e quindi vengono premiate dal mercato, avendo un costo del capitale più basso. Analisi di ricercatori internazionali provano che le aziende che incorporano i criteri ESG sono sensibilizzate ad un ruolo sui temi sociali e ambientali nelle comunità nelle quali impatta la loro azione, non più relegato alla nostalgia di imprenditori illuminati del passato, e sono più orientate al futuro, hanno maggiore resilienza alle crisi, e mostrano maggiori performance.

Non può quindi dirsi che i valori dell’etica non hanno spazio nell’ economia: giacché la prosperità è direttamente proporzionale al rispetto dell’etica, come è dimostrato dalla circostanza che gli Stati con più alto tasso di legalità e con minor livello di corruzione sono quelli economicamente più forti, e viceversa: meno etica, meno risultati economici. Il teologo laico Vito Mancuso ha rilevato che “la giustizia nella conduzione degli affari, che si traduca in rispetto della parola data, puntualità del prodotto, attenzione alla retribuzione dei lavoratori, è una componente essenziale del successo economico”.

Ma non è solo per questo che l’integrità conviene.

Le neuroscienze hanno verificato che in generale essere onesti fa bene al corpo e alla mente, ci aiuta a vivere con più serenità e tranquillità, riduce lo stress e crea un senso di benessere, aiuta a sviluppare forza di carattere e autostima, a guadagnare la fiducia delle altre persone. È ben vero che Giovenale ha detto che “l’onestà è lodata da tutti, ma muore di freddo”. Ma è anche vero che l’onesto generalmente piace, viene cercato, riceve fiducia e responsabilità, nella vita sociale e privata. Egli vive rettamente i rapporti famigliari e amicali, porta le persone a fidarsi di lui, e ad instaurare relazioni sane con gli altri. Sul lavoro consente di realizzare un ambiente migliore, più sereno e costruttivo, ci aiuta pure ad esser più costruttivi. I disonesti possono avere dei vantaggi nel breve periodo, ma a lungo andare è la onestà che viene riconosciuta e che ci fa vivere meglio.

Gli onesti sono quindi generalmente più sani dei disonesti, i quali subiscono tensione, nervosismo, danni fisici, aumento della pressione sanguigna, e quindi stress che li porta a dubitare della loro autostima.

La rettitudine è perciò un valore che ci conviene praticare, perché, come ha detto il filosofo Richard Cumberland, “la virtù in generale paga più del vizio, e cercare il bene comune porta a ricompense di vario ordine”.

Concludendo, l’etica rotariana e le quattro domande di Taylor riassumano il pensiero che il Rotary ha elaborato circa la possibilità di conciliare affari e moralità, additando la convenienza, anche economica, dei comportamenti non orientati esclusivamente al profitto e all’egoismo, ma intesi anche alla solidarietà e all’altruismo. Siffatta consapevolezza contribuirà a sensibilizzare noi rotariani alle finalità del Rotary, facendoci acquisire quel senso di appartenenza che ci porti ad investire nella nostra associazione la nostra professionalità con progettualità utili alla comunità in cui viviamo.

Bari, 6 ottobre 2023.

Giovanni Buquicchio

Visita guidata a Conversano

Sabato 30 settembre 2023, si è tenuta la visita guidata a Conversano. Questi eventi hanno un duplice scopo: avere esperienze nuove ed interessanti e stimolare la conoscenza tra i soci. Con questa gita gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti.

Per Conversano il pullman utilizzato è stato quello mini, ma essere stati un gruppo ristretto ha contribuito all’ottima riuscita della gita (qualche socio ci ha raggiunto in auto in loco): nel Castello, tra le splendide e monumentali tele di Paolo Finoglio sulla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso e la mostra su Ligabue la nostra guida (una dottoressa in Storia dell’Arte ed Archeologia simpatica e preparata) non ha dovuto sfoderare tutta la sua pazienza, perché il gruppo è stato disciplinato, come pure l’altra guida (un biologo naturalista) che ha fatto a gara con noi per i nomi scientifici delle varie essenze del bosco della riserva naturale della Torre di Castiglione e dei laghi di Conversano: la Scilla (Drimia maritima), il Lentisco (Pistacia lentiscus), la Quercia Roverella (Quercus pubescens), il Melograno (Punica granatum), il Galium, che con i suoi uncini si attacca ad ogni cosa per essere trasportato e che serviva per cagliare il latte, e tante tante altre.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

Da nonno a nipote

Giovedì 28 settembre 2023 si è tenuta la relazione “Da nonno a nipote, la trasmissione intergenerazionale dei modelli di relazione” a cura della Prof.ssa Rosalinda Cassibba, Professoressa Ordinaria di Psicologia dello Sviluppo dell’Università di Bari e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Psicologia del ciclo di vita.

Le relazioni interpersonali sono importanti per costruire l’identità individuale ed i bambini vivono tali esperienze molto intensamente: percepirle serenamente contribuisce al loro benessere emotivo, favorendo la capacità di rapportarsi agli altri per affrontare il mondo in modo positivo.

Oltre che dai noi genitori, tale supporto viene spesso offerto dai nonni, che con l’età acquistano più sicurezza interna, più stabilità emotiva e se riescono a trasmetterle ai nipoti questi sono ancor più incoraggiati all’esplorazione del mondo esterno, a patto però che i ruoli delle due figure di riferimento per il bambino – genitore/nonno – siano chiari e definiti. Il rapporto affettivo del nonno non deve ostacolare quello del bambino verso il genitore, che sarà sempre il riferimento più importante. A questi punti affrontati dalla relatrice, è seguito un dibattito con vari interventi dalla platea.

All’inizio della serata c’è stata la presentazione di due nuovi soci.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

Le opere dell’Acquedotto Pugliese

Martedì 5 settembre 2023 è intervenuto il Prof. Domenico Laforgia, Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell’Acquedotto Pugliese Spa alla riunione in Interclub promossa dal Rotary Club Bari in collaborazione con i Rotary Club Bari Ovest, Bari Castello, Bari Mediterraneo, e Bari Sud.

Ovunque la celebrazione dell’acqua: nelle sale, nel cortile, nell’enorme ingresso e nei mobili, nelle vetrate, nelle decorazioni marmoree, in terracotta e ferro battuto: Duilio Cambellotti, coniugando Art Nouveau e Déco con rimandi classici e mitologici, difatti diede vita ad uno stile personale ed enormemente espressivo per descrivere la forza e la virtù dell’acqua, bene primario ed insostituibile per ogni essere vivente.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico delle opere realizzate e descritte nella efficace esposizione del relatore si rimanda al sito istituzionale dell’Acquedotto Pugliese, aggiornato e ottimamente esplicativo:

https://www.aqp.it/scopri-acquedotto

Molte le sensazioni che il relatore è riuscito a trasmettere ai presenti (serata molto partecipata da soci ed ospiti): vale a dire “lo sforzo e la fatica degli uomini” che dai primi anni del ‘900 lavorarono per permetterne la realizzazione.

L’acquedotto aveva una valenza sociale per quei tempi ancor più rilevante di quanto oggi si possa supporre, perché i lavoratori erano animati dal sentimento di fare qualcosa per la propria gente, per la propria famiglia: l’acqua arriva a Bari il 24 aprile 1915 e la fontana dell’ateneo fu la prima fontana barese, a Foggia nel 1924 ed il compimento solo alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, con le opere terminali di Santa Maria di Leuca.

Ricordiamo che prima della Grande Guerra (in alcune realtà anche dopo la Seconda Guerra Mondiale) le case non avevano acqua corrente e si andava alla fonte, magari anche lontana dal paese, per la provvista d’acqua quotidiana. Spettava generalmente alle giovani ragazze di famiglia raccogliere l’acqua con i recipienti tradizionali e per i giovani era un’occasione per conoscere ragazze da marito.

Per noi invece che siamo abituati ad aprire i rubinetti di casa e a far scorrere l’acqua, talvolta anche dimenticandoci del flusso che corre via inutilmente, tutto ciò potrebbe sembrare romantico, ma fa ben riflettere su quali fossero le condizioni di vita ed igieniche d’allora: la realizzazione dell’acquedotto è stata una vera e propria rivoluzione sociale e culturale per la nostra Regione.

Alessandra D’Ambrosio

Presidente Commissione Bollettino

Relazione programmatica 2023-24

Giovedì 13 luglio 2023 il Presidente Prof. Carmine Clemente ha dato inizio al suo anno presentando la Relazione Programmatica, alla presenza del Governatore Ing. Vincenzo Sassanelli, che ha calorosamente accolto l’invito del Presidente ad ascoltare i progetti del Rotary Club Bari Ovest per l’anno 2023-2024.

Non solo continuità con i service storici (alla scuola Corridoni con la musica il teatro e l’educazione civica) ma anche attenzione alle situazioni di disagio sociale che l’innovazione tecnologica purtroppo ha scatenato, con il service contro il cyberbullismo; inoltre incentivo a scambi con gli altri clubs Rotary e a eventi culturali o gite per promuovere la conoscenza tra i soci. E non solo lo sguardo rivolto a ciò che possiamo fare aiutando oltre i confini nazionali ma anche per chi ci è prossimo con l’organizzazione al Pranzo di Natale presso il Villaggio del Fanciullo.

Con la lettura dei nomi dei soci componenti le commissioni il Presidente ha concluso la sua Programmatica sottolineando che la scelta di coinvolgere quanti più soci possibile fosse stata dettata da un’esortazione del Governatore Ing. Vincenzo Sassanelli. Questi a sua volta ha ribadito che l’impegno nel Rotary va visto e vissuto come un’opportunità.

Riflessioni di un ottuagenario

Giovedì 8 giugno 2023, il Presidente 2020-21 Prof. Antonio Quaranta ha presentato il suo ultimo libro “Riflessioni di un ottuagenario” con l’intervento del Dott. Domenico Castellaneta, Caporedattore de “La Repubblica Bari”.

Durante la serata si è tenuta la premiazione della Fondazione Rotary Club Bari Ovest Mimmo Patruno. Due i premiati, giovani dottori specializzati in malattie dell’apparato respiratorio (Università di Bari ed Università di Foggia).

Spiega l’autore citando l’ “elogio della ribellione” di Lamberto Maffei: oggi siamo soli perché eccessivamente stimolati da quello che ci circonda, sempre connessi, sempre attenti, sottraendo tempo e spazio alla riflessione solitaria ed alla libertà di pensiero. Siamo sempre più soli e quindi sottolinea l’importanza delle relazioni umane, quelle vere, dalle radici familiari alle amicizie di una vita, distinguendo tra “conoscenti atavici” e “amici veri”, quelli che, io dico, ti sono accanto anche se non ti sono accanto.

E cita largamente Sciascia per la celeberrima frase “gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, …” perché l’uomo, il vero uomo è tutto d’un pezzo, non cambia strada come banderuola al vento, se dice dice e se tace tace.

L’intervento di Castellaneta ha sottolineato il punto più importante dalla lettura del testo: la curiosità, che non è una prerogativa dei bimbi che guardano il mondo perché tutto nuovo per loro. È proprio la curiosità che nella cosiddetta “quarta età” permette di guardare oltre, accettando anche gli impedimenti fisici che si avvertono, le rughe che segnano il viso ed il tempo futuro, che inevitabilmente si contrae, fa apprezzare ancor di più le relazioni umane.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

I misteri di Castel del Monte

Giovedì 27 aprile 2023, relatore il dott. Gianfranco Antonelli. Interclub a cura del RC Bari Ovest con Inner Wheel Bari, Bari Levante, Bari Alto Terre dei Peuceti e Rotaract Bari.

Quanto ci ha trasmesso il relatore non solo è stato accattivante e piacevole, perché buon oratore, ma anche sorprendente per tanti aspetti, minuziosi e profondamente simbolici.

Doverosi la citazione ed il riconoscimento ad un grande conoscitore della simbologia del Castello, Aldo Tavolaro, l’archeo-astronomo barese che ci ha lasciati una decina di anni fa.

La descrizione dei simboli presenti in ogni pietra, in ogni gradino o stanza del Castello è stata fatta facendo percorrere a tutti noi presenti un cammino immaginario iniziato dalla collina esaminando nell’intero la costruzione, poi varcando il portale d’ingresso e soffermandoci nel cortile.

8 sono i lati dell’ottagono delle mura, 8 le torri che si ergono sugli 8 angoli, 8 i lati del cortile interno e 8 le sale al pianterreno come 8 quelle al piano superiore: chiara la simbologia di questo numero che esprime la capacità di raggiungere risultati duraturi, la padronanza nel governare, il potere, sia materiale che spirituale.

Il percorso immaginario ci ha poi fatto attraversare le varie stanze e la disposizione delle rispettive porte ci ha costretto ad avanzare con andamento ondulatorio al pianterreno mentre poi al piano superiore l’andamento si è invertito: questo dagli studiosi è stato interpretato come l’evocazione dell’immagine del caduceo ermetico, simbolo della prosperità e della pace, perché solo nella prosperità e nella pace è possibile la conoscenza.

La conoscenza è anche favorita dal silenzio, condizione necessaria per aprire la mente e la raffigurazione del dio Arpocrate è lì scolpita nella pietra a ribadirlo.

Di quattro teste raffigurate negli archi di volta di una delle torri, un volto maschile, uno femminile ed uno demoniaco, solo una è stata scalpellata via: forse una figura androgina? Ed anche questo simbolo che Federico aveva fortemente voluto, ma che altre menti hanno cancellato, è lì a testimoniare il suo essere “Sapientiae amator”, perché solo da una mente aperta si arriva alla conoscenza.

“Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno e l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l’uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno”: con questa citazione dal Vangelo gnostico di Tommaso la relazione si è conclusa su una figura, quella di Federico II, che dopo 800 anni continua ancora a dimostrarci che l’unica via percorribile per la pace e la prosperità è la conoscenza.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

Sostenibilità etica e finanziaria

Giovedì 20 aprile 2023 si è tenuto l’incontro con la Prof.ssa Marinetta Intonti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Nel 2006 il Premio Nobel per la Pace è stato attribuito a Muhammad Yunus, economista e banchiere del Bangladesh, ideatore del microcredito.

Il microcredito iniziò in realtà economiche estremamente povere, come quella del Bangladesh, nelle quali era impossibile ottenere prestiti per i piccoli imprenditori, nella prevalenza donne, e diede inizio ad un circolo virtuoso con ricadute importanti sia sull’emancipazione femminile sia all’interno della Banca Mondiale, la quale promosse il microcredito, che da allora si è diffuso in tutto il mondo anche nei paesi occidentali.

La Professoressa Intonti nella sua relazione ha fuso due concetti: la finanza etica e la finanza sostenibile: la prima si prefigge di lavorare per il bene comune, con ricadute positive sul sociale, la seconda ritiene “buoni” i settori che non solo non procurano danni non danneggiando l’ambiente (concetto di “do not harm”, principio di innocuità), ma invece lo rigenerano, lo migliorano, fornendo risorse economiche a chi ha progetti imprenditoriali rispettosi dell’ambiente.

Con il Regolamento UE 2020/852, emanazione dell’Action Plan della Commissione Europea del 2018, l’Europa si è posta lo scopo di arrivare ad un’economia “carbon free” e per realizzarla (fino alla neutralità climatica nel 2050) sono necessari investimenti ingentissimi, impossibili da sostenere con le risorse pubbliche, per cui è prioritario l’intervento aggiuntivo di quelle private.

Da qui l’innovazione di prodotti offerti dalle banche incentrati sulle tematiche ESG (Enviromental, Social & Governance) che mirano a raggiungere gli obiettivi finanziari, oltre che gli obiettivi dei clienti, in termini di sostenibilità attraverso soluzioni di investimento sostenibili, valutando aziende e Paesi e considerando il loro grado di rispetto della sostenibilità con la misurazione di fattori ambientali, sociali e di governance.

Tre sono le tematiche ESG:

Environmental – Ambiente: per il mondo che ci circonda, rifiuti e inquinamento, esaurimento delle risorse naturali, preservazione della biodiversità, emissione di gas serra, deforestazione, cambiamento climatico.

Social – Sociale: come le aziende e gli Stati trattano le persone, relazione con i dipendenti, condizioni di lavoro, compreso il lavoro minorile e la schiavitù, finanziamento di progetti o istituzioni che serviranno le comunità povere e sottosviluppate a livello globale, salute, sicurezza, gestione dei conflitti sociali.

Governance – Governo: il complesso delle strutture, delle regole e delle strategie che presiedono alla guida di un’azienda o di uno Stato: strategia fiscale, remunerazione dei dirigenti, donazioni e pressioni politiche, corruzione, diversità e struttura di governo aziendale e statale.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

Diversità, Equità, Inclusione

Lunedì 17 aprile 2023 il Governatore Nominato del Distretto Rotary 2120 Dott. Lino Pignataro ha tenuto la relazione su “Diversità, Equità, Inclusione (D.E.I.) – Il nostro impegno per il Rotary del futuro”, riunione a cura del Rotary Club Bari Sud con i Rotary Club Bari, Bari Ovest, Bari Castello, Bari Mediterraneo e Bari Alto Terre dei Peuceti.

A gennaio 2019 iI Consiglio del Rotary International ha adottato la dichiarazione Diversità, Equità e Inclusione D.E.I.  

Uno dei passaggi più significativi: “Al Rotary, siamo consapevoli che coltivare una cultura diversa, equa e inclusiva è essenziale per realizzare la nostra visione di un mondo in cui le persone si uniscono e agiscono per creare cambiamenti duraturi e fare meglio. Apprezziamo la diversità e celebriamo i contributi di persone di ogni background, età, etnia, razza, colore, disabilità, stile di apprendimento, religione, fede, stato socioeconomico, cultura, stato civile, lingue conosciute, sesso, orientamento sessuale e identità di genere, come anche differenze di idee, opinioni, valori e credo.