Ci sono contesti in cui lo sviluppo non si misura soltanto con gli indicatori economici, ma con la capacità di una comunità di credere in sé stessa. La Puglia e Bari è uno di questi contesti.
Qui lo slancio imprenditoriale non nasce solo dai grandi progetti, ma dall’incontro quotidiano fra persone che decidono di costruire insieme. Il valore autentico è nella fiducia, nel coraggio di aprirsi, nel desiderio di generare opportunità che restino e che parlino al territorio.
Chiunque abbia osservato da vicino la vita economica del cosiddetto “contesto barese”, sa bene quanto sia forte il legame tra vocazione imprenditoriale e tessuto sociale. Ogni nuova attività nasce in dialogo con ciò che la circonda, con le città e con le loro energie vitali. È in questa continua interazione tra aspirazioni personali e responsabilità collettive che il territorio trova la propria cifra distintiva. La Puglia non cresce da sola: cresce attraverso le sue persone, attraverso il coraggio di chi investe, ma anche attraverso la fiducia di chi decide di restare e contribuire.
Un significativo trend positivo lo si riscontra, ad esempio, nel settore turistico. In questo ambito un’impresa non vive di soli muri o arredi, bensì di relazioni. Ogni giovane formato, ogni artigiano coinvolto, ogni produttore locale che entra in rete trasforma un’attività in un punto di forza per tutta la comunità. Non si tratta di aggiungere posti di lavoro in senso aritmetico, ma di costruire dignità, di alimentare speranze, di rendere la prossimità una risorsa e non un limite. In un albergo non si accolgono soltanto viaggiatori: si accoglie un mondo che si riflette nel territorio, e che può diventare ambasciatore della sua identità. È in questo intreccio che il turismo si fa sviluppo, che il locale si apre al globale e, così, il livello professionale si eleva.
Lo spirito rotariano ci ricorda che il servizio agli altri non è un gesto caritatevole, ma una forma alta di leadership. Servire significa assumersi la responsabilità di guidare con l’esempio, di donare senza aspettarsi un ritorno individuale, di credere che il bene condiviso sia il fondamento di ogni crescita autentica. In un territorio come il nostro, ciò si traduce nella capacità di far dialogare mondi diversi: l’impresa con la scuola, la tradizione con l’innovazione, i giovani con chi porta sulle spalle l’esperienza di una vita. Questa rete intergenerazionale è forse il più grande patrimonio che abbiamo a disposizione.
Il pugliese, infatti, possiede una ricchezza rara: un tessuto sociale che sa tenere insieme radici profonde e apertura verso l’esterno. La sfida è coltivare questa doppia dimensione, valorizzando chi resta e attraendo chi arriva, senza temere il confronto ma, anzi, trasformandolo in occasione di crescita collettiva. Ogni nuova opportunità di
lavoro che nasce sul territorio non è soltanto un contratto formalizzato, ma un tassello che consolida fiducia, appartenenza e visione comune. Non sono soltanto numeri: sono storie, volti, famiglie che trovano in un progetto locale la possibilità di guardare al futuro con speranza.
Viviamo in un’epoca complessa, attraversata da incertezze geopolitiche, instabilità economiche e trasformazioni tecnologiche profonde. In questo scenario, l’idea di comunità torna ad assumere un valore centrale. Non come rifugio nostalgico, ma come antidoto alla frammentazione. Rafforzare la trama dei nostri legami e trasformarla in un ponte verso il domani è forse la sfida più grande e più nobile che ci attende.
Essere parte di una comunità (locale, nazionale, europea), significa riconoscere la responsabilità che abbiamo gli uni verso gli altri: di non lasciare indietro nessuno, di creare opportunità là dove sembrano non essercene, di aprire spazi di dialogo e di collaborazione.
La crescita economica, allora, non è un fine in sé. È piuttosto il frutto vivo di relazioni che sanno unire la vicinanza con l’apertura, l’identità con la curiosità. È un cammino che non si compie da soli, ma insieme. La nostra comunità è dotata di tutte le risorse per essere non solo un’area che produce, ma un’area che ispira. Nel farlo si dimostra che il futuro non si costruisce con la somma degli interessi individuali, ma con la forza condivisa di chi crede nella propria comunità.
Dott. Pasquale Iamele, socio del Rotary Club Bari Ovest