Novembre, mese della Fondazione Rotary

“Sin dalla sua creazione, più di 100 anni fa, la Fondazione Rotary ha speso oltre 4 miliardi di dollari in progetti sostenibili e capaci di cambiare in meglio la qualità della vita.”

Nel corso degli ultimi venticinque anni, ho visto cambiare in modo importante le attività e le modalità di contribuzione della Fondazione Rotary, fino al punto che è d’obbligo per ogni rotariano, un aggiornamento su tutte le opportunità offerte dal nostro strumento più efficace per agire nel mondo.

Al fianco del costante impegno per il programma Polioplus, la cui azione è realizzata attraverso due diverse tipologie di sovvenzione, oggi ci sono i progetti di scala, con i quali ogni anno un progetto di successo pluriennale riceve un importante contributo che possa aumentarne la scala d’azione.

Le Sovvenzioni Rotary in risposta ai Disastri sono uno strumento agile, rapido, ed efficace che risponde alla necessità di intervenire tempestivamente dove serve.

Sovvenzioni globali e distrettuali restano il pane e il sale del rotariano, e ci fanno toccare con mano la necessità di contribuire al fondo annuale SHARE.

La possibilità di contribuire direttamente al fondo di dotazione SHARE, o mondiale, o dedicati ai centri per la pace, è affiancata dall’opportunità di contribuire a fondi nominativi, eventualmente alla memoria.

Oggi ogni rotariano o non rotariano può contribuire anche impostando donazioni ricorrenti con addebito su carta di credito, in cui indica esattamente la destinazione della sua donazione. Inoltre, possiamo, attraverso la Fondazione Rotary Italia, ottenere agevolazioni fiscali.

Non dimentichiamoci poi dell’opportunità di creare raccolte fondi per amici e parenti sulla piattaforma “Raise for Rotary”, o anche direttamente sui social media.

Ogni contributo serve per rendere la nostra Fondazione più forte e più efficace nel fare del bene nel mondo.

Prof. Marcello D’Abbicco, Presidente Commissione Fondazione Rotary

https://my.rotary.org/it/donate

Sviluppo economico e comunitario: La Puglia e Bari come laboratorio di futuro

Ci sono contesti in cui lo sviluppo non si misura soltanto con gli indicatori economici, ma con la capacità di una comunità di credere in sé stessa. La Puglia e Bari è uno di questi contesti.

Qui lo slancio imprenditoriale non nasce solo dai grandi progetti, ma dall’incontro quotidiano fra persone che decidono di costruire insieme. Il valore autentico è nella fiducia, nel coraggio di aprirsi, nel desiderio di generare opportunità che restino e che parlino al territorio.

Chiunque abbia osservato da vicino la vita economica del cosiddetto “contesto barese”, sa bene quanto sia forte il legame tra vocazione imprenditoriale e tessuto sociale. Ogni nuova attività nasce in dialogo con ciò che la circonda, con le città e con le loro energie vitali. È in questa continua interazione tra aspirazioni personali e responsabilità collettive che il territorio trova la propria cifra distintiva. La Puglia non cresce da sola: cresce attraverso le sue persone, attraverso il coraggio di chi investe, ma anche attraverso la fiducia di chi decide di restare e contribuire.

Un significativo trend positivo lo si riscontra, ad esempio, nel settore turistico. In questo ambito un’impresa non vive di soli muri o arredi, bensì di relazioni. Ogni giovane formato, ogni artigiano coinvolto, ogni produttore locale che entra in rete trasforma un’attività in un punto di forza per tutta la comunità. Non si tratta di aggiungere posti di lavoro in senso aritmetico, ma di costruire dignità, di alimentare speranze, di rendere la prossimità una risorsa e non un limite. In un albergo non si accolgono soltanto viaggiatori: si accoglie un mondo che si riflette nel territorio, e che può diventare ambasciatore della sua identità. È in questo intreccio che il turismo si fa sviluppo, che il locale si apre al globale e, così, il livello professionale si eleva.

Lo spirito rotariano ci ricorda che il servizio agli altri non è un gesto caritatevole, ma una forma alta di leadership. Servire significa assumersi la responsabilità di guidare con l’esempio, di donare senza aspettarsi un ritorno individuale, di credere che il bene condiviso sia il fondamento di ogni crescita autentica. In un territorio come il nostro, ciò si traduce nella capacità di far dialogare mondi diversi: l’impresa con la scuola, la tradizione con l’innovazione, i giovani con chi porta sulle spalle l’esperienza di una vita. Questa rete intergenerazionale è forse il più grande patrimonio che abbiamo a disposizione.

Il pugliese, infatti, possiede una ricchezza rara: un tessuto sociale che sa tenere insieme radici profonde e apertura verso l’esterno. La sfida è coltivare questa doppia dimensione, valorizzando chi resta e attraendo chi arriva, senza temere il confronto ma, anzi, trasformandolo in occasione di crescita collettiva. Ogni nuova opportunità di
lavoro che nasce sul territorio non è soltanto un contratto formalizzato, ma un tassello che consolida fiducia, appartenenza e visione comune. Non sono soltanto numeri: sono storie, volti, famiglie che trovano in un progetto locale la possibilità di guardare al futuro con speranza.

Viviamo in un’epoca complessa, attraversata da incertezze geopolitiche, instabilità economiche e trasformazioni tecnologiche profonde. In questo scenario, l’idea di comunità torna ad assumere un valore centrale. Non come rifugio nostalgico, ma come antidoto alla frammentazione. Rafforzare la trama dei nostri legami e trasformarla in un ponte verso il domani è forse la sfida più grande e più nobile che ci attende.

Essere parte di una comunità (locale, nazionale, europea), significa riconoscere la responsabilità che abbiamo gli uni verso gli altri: di non lasciare indietro nessuno, di creare opportunità là dove sembrano non essercene, di aprire spazi di dialogo e di collaborazione.

La crescita economica, allora, non è un fine in sé. È piuttosto il frutto vivo di relazioni che sanno unire la vicinanza con l’apertura, l’identità con la curiosità. È un cammino che non si compie da soli, ma insieme. La nostra comunità è dotata di tutte le risorse per essere non solo un’area che produce, ma un’area che ispira. Nel farlo si dimostra che il futuro non si costruisce con la somma degli interessi individuali, ma con la forza condivisa di chi crede nella propria comunità.

Dott. Pasquale Iamele, socio del Rotary Club Bari Ovest

Parlano gli imprenditori

Il giorno 25 settembre si è tenuta la riunione sul tema “La Puglia che si aggiorna e si rinnova, parlano gli imprenditori”, promossa dal Rotary Club Bari Ovest, in interclub con Rotary Clubs Bari, Bari Sud, Bari Castello e Bari Mediterraneo, in cui sono intervenuti:

Dott.ssa Daniela Vinci (Amministratore Delegato Masmec SpA)

Dott.ssa Aurelia Miccolis (Direttrice Generale Miccolis SpA)

Dott. Giuseppe D’Alessandro (Fondatore Foreverland Food)

Dott. Giuseppe Christian Tomasicchio (Presidente Confindustria Bari BAT Giovani Imprenditori)

Intervistati dalla Dott.ssa Nunzia Bernardini, socia del Rotary Club Bari Ovest.

Al link seguente è disponibile il servizio di Norbaonline:

https://norbaonline.it/2025/09/28/idee-e-buona-volonta-la-puglia-dei-giovani-guarda-al-futuro/

Settembre, mese dell’Alfabetizzazione

Settembre è il mese dedicato all’alfabetizzazione ed educazione di base, una delle aree prioritarie di intervento del Rotary.

L’alfabetizzazione è un diritto umano fondamentale, promuove la crescita dell’individuo e lo sviluppo della comunità, in termini sociali ed economici, e percorsi di eguaglianza, giustizia, trasformazione dei conflitti, pace.

Ancora oggi, nel mondo, oltre 700 milioni di adulti, per la maggior parte donne, non raggiungono livelli minimi di alfabetizzazione e l’esclusione scolastica globale riguarda oltre 270 milioni di giovani, con prevalenti restrizioni all’istruzione di bambine e ragazze.

È importante, quindi, realizzare e sostenere progetti internazionali di alfabetizzazione e formazione delle competenze e continuare ad agire anche a livello locale.

Come dimostrano i pluriennali progetti in collaborazione con le scuole portati avanti dal Rotary Club Bari Ovest, il tema dell’alfabetizzazione e dell’educazione di base può essere interpretato tenendo conto delle necessità del territorio e ricomprendere la conoscenza delle regole sociali, l’educazione all’ascolto e al rispetto dell’altro, l’educazione all’arte nelle sue varie forme, l’acquisizione e la valorizzazione di nuove o diverse competenze per agevolare l’accesso al mondo del lavoro e l’inclusione.

Un grande lavoro è stato fatto negli anni per moltiplicare le opportunità di apprendimento, grazie all’opera dei soci e delle commissioni preposte, e l’impegno continua per migliorare costantemente la nostra capacità di favorire cambiamenti positivi e duraturi.

Avv. Marina Pietropoli

Agosto, mese dell’Effettivo

Com’è noto, il Rotary dedica il mese di agosto allo sviluppo dell’Effettivo e dell’Espansione, un tema “caldo” in un mese caldo che facilità gli incontri e la possibilità di parlare di Rotary con potenziali nuovi soci del Club.

Come in qualunque organizzazione, nel Rotary per “Effettivo” si intende il capitale umano, l’insieme di conoscenze, competenze, abilità, emozioni acquisite durante la vita e messe a disposizione di “ciascuno” per il raggiungimento dei propri obiettivi.

Per “Espansione” si intende come per altre attività ” crescita e sviluppo”. È scritto che “sviluppo dell’Effettivo” non è solo la cooptazione di nuovi soci, qualificati sia per la professione che per le caratteristiche umane, ma anche la conservazione dell’attuale compagine sociale. I primi portano al Club idee e nuove energie, mentre i soci di lunga data sono fondamentali per l’esperienza e per continuare l’operato del Club.

Lo sviluppo dell’effettivo è dunque l’impegno più importante di ogni rotariano. L’Espansione è fondamentale e di vitale importanza per ogni associazione: senza crescita, senza costante alimentazione, ogni organizzazione è condannata ad estinguersi.

Far parte del Rotary è un modo di condividere la comune volontà di migliorare l’amicizia, concretizzare i propri ideali di servizio e contribuire in modo determinante a realizzare gli obiettivi del Rotary. Senza un gruppo ampio, affiatato, convinto e determinato di amici rotariani ogni traguardo è difficile da raggiungere.

Chiunque venga preparato per far parte del Rotary deve sapere che il Rotary è innanzitutto amicizia, apertura al dialogo e al confronto, espressione di capacità di leadership, rispetto di valori etici, disponibilità a servire al di sopra di ogni interesse personale. Ai componenti della Commissione dell’Effettivo è ben chiaro l’impegno a lavorare in sintonia con il Presidente del Club, e viceversa, e a collaborare all’accrescimento numerico e qualitativo dei soci del Club.

Prof. Antonio Quaranta

Programmatica 2025-26

Giovedì 17 luglio 2025 alle 20:30 si è tenuta la terza riunione del Rotary Club Bari Ovest anno 2025-26, dedicata alla relazione programmatica del Presidente Avv. Aurelio Metta relativamente all’anno rotariano 2025-26.

Il Presidente Metta dando avvio ai lavori ha ringraziato i numerosi presenti: Presidenti di Club e le autorità rotariane e rotaractiane presenti. Come primo momento sono stati introdotti e accolti nel club tre nuovi soci, che sono stati presentati in spirito di amicizia ed in maniera brillante da soci “storici”.

Esaurite le formalità di rito insieme al Consigliere Segretario e all’Assistente del Governatore, il Presidente Aurelio Metta, nell’illustrare i programmi per il nuovo anno rotariano, ha tenuto a sottolineare lo spirito di collaborazione con gli altri Club metropolitani per la realizzazione di alcuni dei service previsti e il forte legame con la città di Bari.

In particolare il “Giardino per soggetti affetti da Alzheimer”, ed il progetto “PR.I.CE: Prevenzione Ictus Cerebrale” nonché il  “Sommelier astemio” vedranno  la collaborazione dei Club Metropolitani e del Rotaract Club Bari.

È stato confermato lo “storico” Service del Club, noto ai soci come “Progetto Corridoni”, dedicato a: Laboratorio Teatrale, Laboratorio Musicale e Laboratorio di Educazione Civica in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Umberto I – San Nicola”, unitamente a un nuovo programma di “Formazione di piccole guide sulle edicole votive e fontane del Borgo Antico” – anch’esso da svolgersi in collaborazione con i giovani del Rotaract.

È prevista la ripresa del progetto “Rest-Art”, ed infine con la collaborazione con il Liceo Classico Quinto Orazio Flacco per il service “Contro il Cyberbullismo” e con l’Istituto Gorjux-Tridente-Vivante quello dedicato a “Cultura ed etica della legalità”.

Assieme ai progetti legati all’istruzione primaria e secondaria, il Presidente Metta ha presentato anche un concorso cinematografico da bandire in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro: obiettivo del progetto è la realizzazione di cortometraggi che possano illustrare quali sono le Aree di Intervento del Rotary e i progetti che possono essere realizzati. 

La proiezione di alcune slide ha contribuito a rendere l’illustrazione del programma ancora più vivace e a catturare l’attenzione dei numerosi soci presenti.

Dopo la presentazione del Consiglio Direttivo in carica, e un breve excursus dei membri delle Commisisioni Ordinarie e Straordinarie è intervenuto il Dott. Gianni Marra Campanale, past President del RC Bari Castello e Assistente del Governatore Antonio Braia che, nell’augurare un felice e proficuo anno rotariano, ha sottolineato l’importanza del senso di appartenenza agli ideali che autorevolmente il Rotary rappresenta.

Edilizia scolastica

Giovedì 21 novembre 2024, si è tenuta una conversazione con l’Ing. Marco Bronzini, Consigliere del Comune di Bari e Componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione su: ”Quale edilizia scolastica per le esigenze dell’attuale offerta formativa”.

Anche se gli argomenti legati al mondo della scuola sembrano, a prima vista, più rilevanti per un pubblico con figli in età scolare, le implicazioni e i dibattiti attorno a questi temi possono certamente coinvolgere e stimolare le persone di tutte le età e la conversazione con l’Ing. Bronzini ha efficacemente raggiunto questo scopo.

Gradevolissino e fluente nell’esporre le numerose e diversissime problematiche legate all’edilizia scolastica, che spesso è sulle prime pagine di giornale, l’Ing. Bronzini ha spaziato dalla discussione di come le metodologie didattiche siano cambiate nel corso degli anni, all’impatto della tecnologia sull’istruzione stessa, all’inclusione e all’importanza della diversità che ormai sono entrate in tutte le istituzione e più che mai nella scuola, fino alla denatalità pesante che caratterizza il nostro paese negli ultimi anni.

Raccontandoci numerosi esempi del suo “fare quotidiano” che affronta difficoltà di ogni genere ha sottolineato la mancanza di un sistema che governi in modo generale il mondo della scuola. Dalle misure dei banchi per i bimbi degli asili, che si comprende siano ben differenti da quelle di elementari, medie e superiori, alle connessioni internet che ora sono irrinunciabili, agli interventi sull’edilizia scolastica, che sono sia di conservazione dell’esistente sia di programmazione di edifici nuovi, rispettando normative in continua modifica/evoluzione.

In tutto questo scenario i corposi fondi stanziati dal PNRR impongono la conclusione delle opere e la loro rendicontazione entro fine 2025, che non è affatto una data lontanissima.

“Io voglio andare a scuola” trasmette desiderio e motivazione personale, mentre “Io devo andare a scuola” implica un senso di obbligo. Da parte di chi opera nel mondo della scuola, questo cambiamento di mentalità favorirebbe un approccio più positivo all’istruzione, incoraggiando i ragazzi a vedere la scuola come un’opportunità di crescita e scoperta personale, piuttosto che come un’imposizione.

Da Molière a Van Gogh

Nel mondo dello spettacolo dal 1976, Lino De Venuto è drammaturgo, attore, regista, direttore artistico, conduttore di laboratori teatrali e progetti didattici, un grande affabulatore più volte presente in occasione di eventi di raccolta fondi organizzati dal Rotary Club Bari Ovest negli anni passati.

Giovedì 14 novembre ha ripercorso nella sua accattivante conversazione, la vita di Moliere e quella di Van Gogh, soffermandosi sull’aspetto umano e psicologico di questi due artisti.

“Un viaggio nell’anima” perché, sebbene in secoli ed in ambiti molto diversi, entrambi hanno esplorato la condizione umana: Molière (1622 – 1673), con le sue commedie, ha rappresentato l’ipocrisia, la società, le relazioni interpersonali, spesso con un tono satirico, Van Gogh (1853 – 1890) ha dipinto coraggiosamente la realtà come lui la percepiva, catturandone sia la bellezza sia il dolore dell’esistenza, con le sue pennellate vigorose e fortemente materiche.

Le tematiche del primo non sono affatto superate e continuano a risuonare nel contesto sociale contemporaneo, rendendo le opere di Moliere significative per noi, pubblico moderno, la rivoluzione nella pittura del secondo svelano temi di solitudine, sofferenza e ricerca di bellezza, che sono esperienze umane universali e in cui molte persone possono identificarsi ancora oggi.

Nel concludere la sua “chiacchierata”, De Venuto ha citato una frase di van Gogh:
“Forse Dio mi fa dipingere per quelli che nasceranno.”
L’arte, in qualsiasi forma essa sia, ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nell’anticipare e riflettere le tendenze sociali, culturali e tecnologiche, non rappresentando solo il presente ma anticipando il futuro, promuovendo la riflessione in ognuno di noi.

Bari NEXT

Mercoledì 6 novembre, il Dott. Vito Leccese, Sindaco di Bari, è intervenuto sul tema “Bari Next: la città a venire dopo il PNRR”, alla riunione promossa dal Rotary Club Bari Mediterraneo, con la partecipazione interclub del Rotary Club Bari Ovest.

Tutti sappiamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha in previsione diversi progetti per Bari e la regione Puglia in generale e su questo abbiamo avuto il piacere di ascoltare il nostro Sindaco nel Salone degli Specchi presso il Circolo Unione al Petruzzelli.

Per la città di Bari il PNRR prevede finanziamenti significativi che ammontano a circa 1 miliardo e 200 milioni di euro e per questo la nostra città affronterà cambiamenti decisivi, che la caratterizzeranno ancor più, da quando nel gennaio 2015 è diventata città metropolitana.

Il Sindaco ha elencato diversi progetti in itinere, quali il Parco Sud, la metropolitana di superficie, lo spostamento dei binari con l’obiettivo di migliorare l’infrastruttura ferroviaria della città e di ridurre l’impatto ambientale e urbano della ferrovia stessa, l’istituzione di altri asili nido per promuovere l’occupazione femminile.
Tutto questo ha come traguardo la chiusura dei cantieri e la rendicontazione all’Unione Europea entro l’anno 2030, con difficoltà che non è difficile immaginare.

A tutti questi progetti del PNRR si aggiunge la necessità per Bari di governare il cosiddetto “overturismo”: perché se da una parte come Baresi abbiamo piacere ad ospitare sempre più turisti, dall’altra nascono problemi significativi.
Per citarne solo uno, la “gentrificazione”, termine mutuato dall’inglese, che spinge a trasformare aree residenziali in spazi per attività commerciali e/o ricettive, allontanando i residenti, così perdendo l’identità culturale del luogo: ad esempio nel Borgo Antico assistiamo ad un proliferare di B&B, talvolta non regolamentati.

Cooperazione nel Mediterraneo

Giovedì 17 ottobre, Ing. Lia Romano, cooperante internazionale, è intervenuta su “Racconti ed emozioni da 10 anni di cooperazione nel Mediterraneo e in Africa”.

“Quando seguire i propri sogni attribuisce significato alla propria vita”, è questo in estrema sintesi quello che, secondo me, è riuscita a comunicarci la relatrice della serata.

Il suo è stato un intervento emozionante ed emozionale, tanto che alla fine della sua esposizione gli interventi dei soci sono stati numerosi, a conferma che quanto udito li avesse coinvolti.

Dall’Etiopia alla Somalia al Mozambico, paesi che noi Europei accomuniamo perché del continente africano, ma in realtà molto diversi per caratteristiche e problematiche e dove Lia Romano ci ha accompagnato nella loro conoscenza con foto e col racconto del suo lavoro come cooperante in diverse associazioni internazionali governative e non.

La sua esperienza è stata ampia, fino a ricoprire ruoli da “team leader” e finanche sulle imbarcazioni che recuperano in mare i migranti, spaziando dall’approvvigionamento idrico dei villaggi alla convivenza tra etnie diverse, l’educazione scolastica dei bambini e delle bambine, il COVID, la Croce Rossa, come lavorare con le comunità locali, cercando di rispondere alle esigenze specifiche dei luoghi in cui si opera.

All’ultima domanda che le è stata rivolta: “Questo è stato ed è il Suo lavoro, ma la Sua vita privata?”, l’Ing. Romano ha risposto sorridendo: “Il mio lavoro E’ la mia vita privata”.