Sostenibilità etica e finanziaria

Giovedì 20 aprile 2023 si è tenuto l’incontro con la Prof.ssa Marinetta Intonti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Nel 2006 il Premio Nobel per la Pace è stato attribuito a Muhammad Yunus, economista e banchiere del Bangladesh, ideatore del microcredito.

Il microcredito iniziò in realtà economiche estremamente povere, come quella del Bangladesh, nelle quali era impossibile ottenere prestiti per i piccoli imprenditori, nella prevalenza donne, e diede inizio ad un circolo virtuoso con ricadute importanti sia sull’emancipazione femminile sia all’interno della Banca Mondiale, la quale promosse il microcredito, che da allora si è diffuso in tutto il mondo anche nei paesi occidentali.

La Professoressa Intonti nella sua relazione ha fuso due concetti: la finanza etica e la finanza sostenibile: la prima si prefigge di lavorare per il bene comune, con ricadute positive sul sociale, la seconda ritiene “buoni” i settori che non solo non procurano danni non danneggiando l’ambiente (concetto di “do not harm”, principio di innocuità), ma invece lo rigenerano, lo migliorano, fornendo risorse economiche a chi ha progetti imprenditoriali rispettosi dell’ambiente.

Con il Regolamento UE 2020/852, emanazione dell’Action Plan della Commissione Europea del 2018, l’Europa si è posta lo scopo di arrivare ad un’economia “carbon free” e per realizzarla (fino alla neutralità climatica nel 2050) sono necessari investimenti ingentissimi, impossibili da sostenere con le risorse pubbliche, per cui è prioritario l’intervento aggiuntivo di quelle private.

Da qui l’innovazione di prodotti offerti dalle banche incentrati sulle tematiche ESG (Enviromental, Social & Governance) che mirano a raggiungere gli obiettivi finanziari, oltre che gli obiettivi dei clienti, in termini di sostenibilità attraverso soluzioni di investimento sostenibili, valutando aziende e Paesi e considerando il loro grado di rispetto della sostenibilità con la misurazione di fattori ambientali, sociali e di governance.

Tre sono le tematiche ESG:

Environmental – Ambiente: per il mondo che ci circonda, rifiuti e inquinamento, esaurimento delle risorse naturali, preservazione della biodiversità, emissione di gas serra, deforestazione, cambiamento climatico.

Social – Sociale: come le aziende e gli Stati trattano le persone, relazione con i dipendenti, condizioni di lavoro, compreso il lavoro minorile e la schiavitù, finanziamento di progetti o istituzioni che serviranno le comunità povere e sottosviluppate a livello globale, salute, sicurezza, gestione dei conflitti sociali.

Governance – Governo: il complesso delle strutture, delle regole e delle strategie che presiedono alla guida di un’azienda o di uno Stato: strategia fiscale, remunerazione dei dirigenti, donazioni e pressioni politiche, corruzione, diversità e struttura di governo aziendale e statale.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

Diversità, Equità, Inclusione

Lunedì 17 aprile 2023 il Governatore Nominato del Distretto Rotary 2120 Dott. Lino Pignataro ha tenuto la relazione su “Diversità, Equità, Inclusione (D.E.I.) – Il nostro impegno per il Rotary del futuro”, riunione a cura del Rotary Club Bari Sud con i Rotary Club Bari, Bari Ovest, Bari Castello, Bari Mediterraneo e Bari Alto Terre dei Peuceti.

A gennaio 2019 iI Consiglio del Rotary International ha adottato la dichiarazione Diversità, Equità e Inclusione D.E.I.  

Uno dei passaggi più significativi: “Al Rotary, siamo consapevoli che coltivare una cultura diversa, equa e inclusiva è essenziale per realizzare la nostra visione di un mondo in cui le persone si uniscono e agiscono per creare cambiamenti duraturi e fare meglio. Apprezziamo la diversità e celebriamo i contributi di persone di ogni background, età, etnia, razza, colore, disabilità, stile di apprendimento, religione, fede, stato socioeconomico, cultura, stato civile, lingue conosciute, sesso, orientamento sessuale e identità di genere, come anche differenze di idee, opinioni, valori e credo.

La società degli scontenti

Giovedì 30 marzo 2023, incontro con il Prof. Marcello Veneziani. Interclub a cura del Rotary Club Bari Ovest con i Rotary Club Metropolitani di Bari, gli Inner Wheel Bari, Bari Levante e Bari Alto Terre dei Peuceti, e il Rotaract Bari.

Serata molto partecipata, un apprezzamento particolare al Presidente Avv. Pietro Cassano perché ha voluto e saputo ben scandire i tempi della serata, rispettando sia l’orario sia le varie fasi che la complessa organizzazione richiedeva.

Il Prof. Veneziani è stato un oratore fluente che ha catturato l’attenzione di tutti.

In questa società il bombardamento di messaggi che creano aspettative è enorme. Il contraltare di queste aspettative, le più delle quali difficilmente realizzabili, è “l’essere scontenti”, di quello che si è, di quello che si fa o di quello che si ha, arrivando ad una stasi, ad una immobilità che ci rende quasi catatonici, asserviti al consumismo di cui siamo dipendenti, ma essere scontento è anche mettersi allo scoperto uscendo da una situazione di comodo, ribellarsi, intraprendere strade nuove, “Lo scontento è una fiamma che ci arde dentro, brucia e illumina, ci divora e ci fa vivi. Il mondo si regge su chi accetta la sorte ma cammina sulle gambe degli scontenti” dice Veneziani citando anche John Stuart Mill: “è meglio essere un uomo malcontento che un maiale soddisfatto, essere Socrate infelice piuttosto che un imbecille contento”.

È sempre e solo una questione di scelta che è l’opposto della rassegnazione e ad ognuno di noi è dato l’onere della scelta, con tutto quello che ne deriva.

Ed il Rotary ha scelto di servire incoraggiando e promuovendo “il servizio” come base delle proprie iniziative.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

Eliminare gli occhiali dopo l’intervento chirurgico di cataratta: sogno o realtà?

Giovedì 2 marzo 2023 presso l’Hotel Excelsior, incontro con il dott. Vincenzo d’Ambrosio Lettieri, oculista e Presidente Eletto del Rotary Club Bari Castello.

La serata ha visto la partecipazione di numerosi Soci e di altrettanti ospiti in considerazione dell’argomento presentato da un Rotariano e Socio Fondatore del Rotary Club Bari Castello.

Il Presidente Avv. Piero Cassano, insieme alle belle e commoventi parole espresse dall’Avv. Fabio Ruggiero, nella serata in sostituzione del Consigliere Segretario Dott.ssa Agnese Maria Fioretti, ci ha esortato a un minuto di silenzio in commemorazione di una persona dello staff della precedente sede del nostro Club presso l’Hotel Palace e che è venuta a mancare improvvisamente. Ivan, da Mauritius in Italia da tanti anni, si era sempre distinto per le capacità professionali insieme a cortesia, pazienza e rispetto durante i nostri incontri conviviali: il suo bel ricordo sarà di preghiera.

La serata è proseguita con l’esposizione ed il commento delle immagini proiettate dal nostro relatore che si è più volte soffermato su due aggettivi caratterizzanti della cataratta, definita una patologia “progressiva e graduale”. Alcuni miti sulla cataratta sono stati sfatati, come il concetto della “necessaria maturazione” come propedeuticità all’intervento chirurgico.

Interessanti le comparazioni tra le cosiddette IOL – IntraOcular Lens – ed oggetti minuscoli di uso comune per poter comprendere le ridottissime dimensioni delle protesi: ciò impone al chirurgo oculista un’enorme concentrazione e destrezza in un campo operatorio di pochi millimetri.

Gli occhi sono capaci di guardare ma non bastano per vedere, perché la comprensione di ciò che gli occhi vedono è a carico del cervello e di complesse connessioni neuronali. Numerose immagini hanno efficacemente rappresentato quanto il cervello riesce a percepire in presenza di varie tipologie di cataratta.

Al termine i numerosi medici presenti in platea hanno preso la parola per commentare e congratularsi per quanto esposto.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

Vino e salute

Giovedì 16 febbraio 2023 presso il Grande Albergo delle Nazioni, incontro con il Dott. Piernicola Leone de Castris.

Il Presidente Avv. Piero Cassano, nell’introdurre il dott. Piernicola Leone de Castris, attuale Amministratore Delegato dell’azienda di famiglia, ha ricordato che il Five Roses è stato il primo vino rosato italiano ad essere imbottigliato e commercializzato in Italia nel 1943.

“Nel nome l’eco di una contrada nel feudo di Salice Salentino, “Cinque Rose” appunto, ma anche quella tradizione legata al fatto che per molte generazioni ogni Leone de Castris ha avuto cinque figli. Fu sul finire dell’ultima guerra che il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate, chiese una grossa fornitura di vino rosato. Italiano sì, ma dal nome rigorosamente americano. Così nacque il Five Roses”.

La relazione ha affrontato il tema attuale che vede l’Italia in forte tensione verso l’Irlanda, nazione che ha ottenuto l’autorizzazione ad apporre sulle bottiglie di vino maggiori informazioni, in particolare sul legame tra alcol e cancro. Il modello sarebbe quello già utilizzato per le sigarette.

Ovviamente diversi paesi della Unione Europea sono insorti, Italia in prima fila, sollevando obiezioni, soprattutto riguardo al commercio all’interno dell’UE. Si immagina facilmente che se la norma dovesse essere adottata da altri Paesi sarebbe un danno inestimabile, il vino è il prodotto dell’agroalimentare italiano più conosciuto e apprezzato al mondo.

Esistono studi che affermano che l’alcol assunto in grande quantità fa male al fegato e può provocare tumori, ma si può dire di qualsiasi prodotto alimentare se consumato in quantità eccessiva e non distinguere tra consumo ed abuso si potrebbe intendere come una “modalità discriminatoria” a priori.

L’Ue è nata come Mercato Economico Comune e le etichette sono uguali per tutti. In pratica l’etichetta che viene fatta in Italia può essere commercializzata in qualsiasi paese Ue. Oggi questo viene messo in dubbio dalla scelta irlandese e dell’Ue.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino

La cultura come metodo di vita

Giovedì 2 febbraio 2023, presso l’Hotel Excelsior, relatrice la Prof. Concetta Piacente, Past President del Rotary Club Bari Ovest.

Il Rotary esiste perché ci sono i rotariani. Ma chi siamo noi uomini? Siamo dei nani sulle spalle dei giganti. Espressione venuta fuori nell’età del Rinascimento. Non amiamo guardare indietro e non abbiamo grande interesse per la storia, ecco perchè ne ripetiamo gli errori. Non ci si ferma a riflettere perché si ha sempre tanto da fare. Ma cosa si insegue con questo nostro gran da fare? Abbiamo una visione falsificata della realtà che trasmettiamo ai giovani anche se errata, ritenendoci depositari della verità.

Il teatro dell’assurdo avrebbe visto sorridere Erasmo da Rotterdam che scrisse “l’Elogio della Follia”. Alla follia fa dire tutto ciò che nel ‘400 non si poteva dire apertamente.

Siamo nel momento dell’Elogio della stoltezza umana.

Citare il Papa è diventata una consuetudine quotidiana perché siamo tutti avviluppati in un labirinto nichilista che non porta da nessuna parte. Questo presuppone un relativismo dei valori.

Siamo in un momento storico di pifferai che guardiamo stupiti o seguiamo, ridotti a spettatori.

In quanto donna di fede Concetta Piacente prova a sperare che le cose andranno meglio.

Con estrema umiltà la Prof.ssa Piacente suggerisce una soluzione a questa situazione: un recupero della cultura come metodo di vita.

Il termine cultura deriva da “colere”, coltivare, coltivare se stessi, ciascuno con le proprie identità.

La cultura si associa al sapere, che è sinonimo di sapore, fa parte della nostra struttura senza la quale noi non esisteremmo. Oggi però la cultura spesso viene ostentata o relegata in un angolo.

La critica è alla base di un giudizio che deve essere documentato. Immanuel Kant sintetizzò il concetto in due parole “Sapere Aude”.

Negli ultimi anni sul piano scientifico c’è un continuo sviluppo, ma sul piano umano c’è una profonda crisi.

Se si acquisisce capacità di giudizio, ovvero capacità critica, si acquisisce etica. L’etica non è una serie di precetti evangelici ma nasce da un’analisi delle situazioni, da cui nasce uno spirito critico che ci consente un certo comportamento.

I due campi del sapere, conoscere ed agire, sono legati. Giuseppe Mazzini avrebbe detto “Il sapere è agire” perché se si pensa una cosa si dovrebbe farla. Ci si ricollega quindi al principio di coerenza tra i propri valori e il proprio sapere e il fare.

La sintesi si chiama sapere politico. Per politica si intende l’amore per la polis che non è un’utopia ma una realtà. Tutto ciò che è intorno a noi non è res nullius, il mondo ci appartiene.

Un concetto espresso e studiato da Joyce e poi ripreso da Elliot è quello delle informazioni che noi scambiamo per conoscenza. L’errore è lì. Siamo così accecati dalle informazioni e dalle immagini che non siamo più in grado di vedere ciò che accade dinanzi ai nostri occhi. L’autore si chiede dove sia la saggezza, si è persa nelle informazioni. Tanta informazione coincide oggi con poca sapienza. La sapienza e la saggezza non procedono per linee rette ma hanno l’andatura dell’asino. E’ una umile bestia lenta ma agile, dagli occhi storti ma dalle grandi orecchie che è capace di attraversare il suolo più accidentato senza mai incespicare. Tutti i veri studiosi dovrebbero essere asini che sono animali ostinati, tenaci, curiosi. Gli studiosi dovrebbero essere soggiogati e stupefatti dal mondo, vivere nella speranza e non nell’illusione della certezza, scoprire il nocciolo delle cose e seguirle e quando le trovano trovare se stessi.

Ogni apprendimento è una scoperta di se stessi, una autocoscienza.

Oggi in tanti scrivono in prosa e poco in poesia. Ci sono alcuni testi di canzoni moderne che hanno un alto valore poetico. Concetta Piacente ha citato il testo de “Il peso del coraggio” di Fiorella Mannoia nel quale ha ritrovato una serie di similitudini col mondo attuale e col ruolo che il Rotary dovrebbe avere nel mondo, il quale recita: “Questi sono vuoti d’aria, e sono poi vuoti di felicità, assurde convinzioni che portano a tante di-strazioni. Questi buchi dei pensieri si fa finta di niente e ci si dimentica che ognuno ha la sua parte in questa grande scena” – rif. al senso di responsabilità morale.

Queste manie di superiorità c’è chi fa ancora la guerra, chi non conosce vergogna e si dimentica dell’importanza dell’uomo in questa scena ed ho capito che sono sempre meno le persone unite. E’ difficile aggregarsi e dimentichiamo che non esiste azione senza conseguenza. Domanda: chi ha torto e chi ha ragione quanto un bambino muore?

Ci vorrebbe più rispetto, ci vorrebbe più attenzione quando si parla di persone. Siamo il silenzio che resta dopo le parole, siamo la voce che può arrivare dove vuole, siamo il confine della nostra libertà perchè siamo noi l’umanità.”

Concetta Piacente conclude citando Kafka, il quale diceva: “la cultura costa ma l’incultura costa molto di più”.

Angelantonia Nappi

Componente Commissione Bollettino

Genitorialità nel 2023

Martedì 24 gennaio 2023, il Prof. Pasquale Chianura, Past President del Rotary Club Bari Ovest, e il Prof. Guido Di Sciascio, Past President del Rotary Club Bari, hanno relazionato sull’ampio tema della genitorialità, come il mestiere più difficile del mondo.

L’argomento è molto interessante perchè vede tutti noi attori nel ruolo di figli e/o genitori.

La definizione comune di genitorialità riconosciuta universalmente è che si tratti di una fase di sviluppo dell’adulto in cui si genera la capacità di creare, proteggere, nutrire, amare, rispettare e provare piacere per un essere altro da sé, che non è necessariamente un bambino da generare e crescere.

Si esprime anche quando si riesce a sviluppare una serie di attitudini individuali che portano cura a qualcun’altro, non necessariamente un figlio.

Le funzioni più classiche sono la protettiva tipica di chi offre cure adeguate al bambino in termini di accudimento, funzione affettiva, ovvero la capacità di entrare in risonanza affettiva con l’altro, che comprende le emozioni da cui il bambino è circondato; funzione regolativa, ovvero la capacità di regolare i propri stati emotivi e organizzare risposte comportamentali adeguate; funzione normativa, ovvero la capacità del genitore di porre limiti e insegnare il rispetto di norme, istituzioni e regole sociali; funzione predittiva, con cui si intende la capacità del genitore di prevedere il raggiungimento della prossima tappa evolutiva dai comportamenti del bambino; funzione rappresentativa, che racchiude le interazioni reali con il bambino, modificandole sulla base dell’evoluzione e della crescita del bambino stesso.

Poi ci sono funzioni più complesse come la funzione alfa della madre che costruisce il contenitore in cui il bambino inizia a pensare, triadica, ovvero la capacità di creare un’alleanza tra genitori e figlio, differenziale, dato che la genitorialità si esprime con la modalità materna e paterna che hanno caratteristiche molto diverse tra loro e transgenerazionale, quando il figlio viene inserito nella storia della famiglia.

E’ un compito complesso che richiede competenze ed abilità atte anche a promuovere l’autonomia e l’indipendenza della prole nell’ ambiente e nel contesto sociale.

La genitorialità è molto più dell’essere genitori biologicamente ma rappresenta diverse funzioni che coinvolgono sia aspetti individuali che relazionali alla base di un percorso educativo dinamico ed evolutivo E’ un percorso difficile, dato che crescere un figlio significa avventurarsi spesso in un territorio inesplorato, con eventi imprevedibili in cui non sempre si sa come comportarsi.

Freud in uno scritto del 1937 lo riteneva un mestiere impossibile, perché i risultati dell’educazione sono imprevedibili e i figli possono prendere strade inaspettate . Può succedere che un bambino proveniente da un ambiente colto e ricco di risorse prenda una direzione profondamente diversa , così come il figlio di una famiglia senza molte risorse culturali ed educative raggiunga grandi risultati.

A volte i genitori , inconsapevolmente vorrebbero figli uguali a loro stessi , una specie di prolungamento narcisistico ma alla fine sono costretti a riconoscerne l’individualità, altre volte i genitori rispettano la libertà dei figli con un tale scrupolo da far pensare talvolta ad una totale indifferenza alle loro sorti.

Nell’ambito familiare bisogna trovare dei valori alternativi alla competizione ed alla sopraffazione che aiutino i figli a diventare adulti.

Negli ultimi anni si parla di crisi del ruolo genitoriale in quanto la qualità delle relazioni è profondamente cambiata. I rapporti genitori-figli sono diventati più confidenziali e i diritti e doveri sembrano essere contrattati in modo «frontale» senza più un confine gerarchico generazionale.

Un tempo la distanza generazionale favoriva un luogo di incontro e scontro in una cornice di valori trasmessi con autorità. Mentre oggi il genitore deve guadagnarsi l’autorevolezza sul campo, argomentando continuamente le proprie scelte.

Oggi i genitori sembrano preda di una paralizzante confusione tra l’autoritarismo e il permissivismo e rischiano di non offrire riferimenti sicuri.

Anche la famiglia è cambiata fortemente negli ultimi anni in quanto si diventa genitori spesso dopo i 30 anni . Si fanno pochi figli e le famiglie hanno assunto configurazioni molto diverse da quelle tradizionali, a volte con un unico genitore, oppure con genitori dello stesso sesso.

Anche i genitori sono cambiati: oggi i padri sono più capaci di prendersi cura dei bambini sin da subito e le madri sono cambiate perchè molte lavorano e devono cercare di trovare un non facile compromesso tra carriera e impegni familiari.

Viviamo in un mondo che appare sempre più orizzontale e che appiattisce le differenze tra genitori e figli. L’età matura contiene spezzoni dell’età precedente: emozioni, aspirazioni, desideri di felicità ai quali non si è disponibili a rinunciare.

I genitori sembrano spesso più impegnati a farsi amare che ad educare i propri figli, più ansiosi di proteggerli dai fallimenti, piuttosto che insegnargli a tollerarlo.

Il Prof. Pasquale Chianura ha concluso il suo intervento con una interessante citazione che ha lasciato spazio ad un ricco dibattito: “Solo chi sa perdere chi ha generato può essere una madre autentica. E’ questa infatti la prova più grande che attende ogni madre. Lasciare andare il figlio dopo averlo generato e accudito, donandogli la libertà, come segno di amore” (Massimo Recalcati).

Angelantonia Nappi

Componente Commissione Bollettino

La medicina di genere oggi e differenze di genere in età pediatrica

Incontro con la Dott.ssa Anna Maria Moretti relatrice su “La medicina di genere oggi” e con il Dott. Nicola Laforgia relatore su “Differenze di genere in età pediatrica”

Giovedì 19 gennaio 2023, serata che ha coinvolto l’interesse di tutti i soci e dei numerosi ospiti presenti su un tema riguardo al quale l’Italia è leader in Europa perché ha anticipato l’inserimento del concetto di “genere nella medicina” con un decreto legge, un concetto che, rispettando le differenze e perseguendo la “personalizzazione delle terapie”, può garantire ad ogni persona la miglior cura.

Tale personalizzazione ha come ovvia conseguenza l’interdisciplinarietà dei trattamenti medici.

Avevamo già avuto modo di discutere di questo presso il Rotary Club Bari Ovest nella serata di novembre 2022 “Genetica medica: la scienza al servizio della persona con malattia rara” sulle nuove tendenze della scienza medica, che prima prediligeva il trattamento verticale tra il medico ed il paziente, adesso invece la condivisione medico/paziente ed anche il coinvolgimento di vari percorsi clinici, vale a dire prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ricerca, comunicazione.

Tutto questo ora è diventato essenziale, come prendere in considerazione la valutazione dei differenti stili di vita, del ruolo sociale e non solo della fascia d’età e del sesso del paziente, introducendo anche differenze di etnia, di religione e culturali.

Ad esempio le mutazioni sociali hanno determinato a carico delle donne patologie che prima erano prevalentemente maschili e per le quali non esisteva una terapia “al femminile”: una su tante, l’infarto, per cui la donna riceveva terapie inappropriate.

La dottoressa americana Marianne Legato è stata nei primi anni 2000 una pietra miliare per la Medicina di Genere ponendola alla ribalta a livello internazionale.

L’importanza della considerazione delle diversità dell’individuo, principalmente il suo sesso, è di vitale importanza fin dai primi momenti di vita.

Il sesso del feto può modificare morbilità e mortalità del feto stesso e della mamma: nei reparti di neonatologia i prematuri oggi hanno delle possibilità di sopravvivenza anche a 23 settimane, le femmine più dei maschi e conoscere i motivi per cui le differenze di genere causano questo darebbe efficacia maggiore alle cure.

Si torna quindi a porre l’attenzione sulla diversità dell’individuo espressa dai suoi geni. I cromosomi sessuali XX e XY non sempre esprimono nel fenotipo i caratteri tipici dei due sessi ed al medico è dato di determinare il sesso del nascituro, che in alcuni casi può non essere di facile attribuzione, coinvolgendo, oltre al neonatologo, anche il genetista e l’endocrinologo.

In seguito il piccolo paziente con tali caratteristiche dovrebbe essere seguito durante tutte le fasi della crescita.

In conclusione i relatori hanno convenuto che sia auspicabile che anche nelle università si attivino corsi specifici e che le nuove generazioni di medici siano consapevoli di tali aspetti.

La comprensione e l’accettazione della diversità dell’individuo con tutte le sue sfaccettature, anche sessuali, dovrebbe essere il cardine per ogni medico.

E personalmente, aggiungo, dovrebbe essere per tutti, non solo per i medici.

Alessandra D’Ambrosio
Presidente Commissione Bollettino