Bari: crocevia di popoli e di pace

Domenica 21 novembre 2021 il Rotary Club Bari Ovest ha organizzato una visita guidata nel centro storico di Bari a cura della Prof.ssa Mariangela Sciannimanico, docente di lingue straniere e guida turistica di Bari e del Dott. Alessandro De Luisi, storico dell’arte e Presidente dell’associazione culturale Pugliarte.

L’incontro, a partenza da Piazza Ferrarese, ha avuto come filo conduttore la storia, i popoli e le culture che si sono succedute nei secoli nella città di Bari, rendendo il capoluogo pugliese un vero e proprio crocevia di tradizioni, arte e testimonianze di diverse civiltà nel rispetto della pace e dell’inclusione.

Gli egregi relatori si sono alternati nella spiegazione delle varie dominazioni ed influenze normanno-sveva-angioina, ma anche della presenza di ebrei, armeni, arabi che popolavano i nostri mercati, le coste, i centri abitati ed hanno lasciato testimonianze storico-artistiche del loro passaggio.

In particolare, la Prof.ssa Sciannimanico ha brillantemente esposto come il rapporto tra Bari e Venezia sia stato stretto, duraturo e ricco di storie e leggende che animano tuttora la cultura popolare barese: la festa della “vidua vidue”, il fortino, il Palazzo Fizzarotti, i pregevolissimi dipinti a firma di eccellenti autori veneziani siti nella Basilica di San Nicola ma anche nella Pinacoteca di Bari.

La Prof.ssa Sciannimanico ha aperto in esclusiva per i partecipanti la Chiesa di S. Marco dei Veneziani, di origine romanica, in quello che era il quartiere veneziano di Bari, con un rosone splendido che ha resistito al passare del tempo e la decorazione a corona di rosario lungo il portale principale.

La vera e propria “chicca” della visita guidata è stata la scoperta della Chiesa di San Martino, poco conosciuta, nonostante si trovi in una strada assai calcata della città vecchia, “…ma è molto importante per la storia bizantina del capoluogo pugliese”, sottolinea Alessandro De Luisi davanti alla porta d’ingresso che si trova in strada Bianchi Dottula davanti al panificio Santa Rita. L’associazione Pugliarte, con il Centro edilizia per il Sud e in accordo con la famiglia Mitolo, proprietaria, sta lavorando al recupero e al restauro dell’edificio.

“La chiesa oratorio di San Martino fa parte del complesso del grande palazzo dei Bianchi Dottula, ora della famiglia Mitolo – racconta lo storico – la prima ad essere costruita fu la chiesa bizantina, quella ora sotterranea, datata all’undicesimo secolo, anche se secondo alcune ipotesi potrebbe essere addirittura precedente. Nel periodo romanico fu costruita un’altra chiesa, molto probabilmente a tre navate, e nel Seicento fu ancora modificata. Nel 1716, infine, c’è stato l’ultimo intervento di recupero della chiesa. Quella che si vede oggi dall’esterno è la parte settecentesca, barocca”.

All’interno, però, c’è tutto un mondo da scoprire. La Chiesa di S. Martino è inaccessibile: l’ultima Messa fu celebrata negli anni Cinquanta ed adesso è in stato d’abbandono. Gli scavi archeologici realizzati negli anni Sessanta e Novanta non sono mai stati terminati. “Nei primi saggi fu intercettata la tomba di Smaragdo (il rettore della chiesa) che si trova a due metri e ottanta di profondità. C’è anche un affresco nella parte inferiore, ove si trova un’epigrafe sulla quale viene raccontato chi fosse Smaragdo: un uomo che si prendeva cura degli orfani insegnando musica, molto importante a Bari già in epoca bizantina. Negli anni Novanta sono emersi, invece, la pavimentazione tipica a chiancarelle, che si trova anche nel succorpo della Cattedrale ed a Santa Maria del Buonconsiglio, assieme a diversi materiali conservati dalla Soprintendenza e ad altre piccole tracce di affreschi” racconta il Dott. De Luisi.

Il progetto di recupero della chiesa è stato promosso da Pugliarte e Cpes, presieduto da Piero Losurdo e di cui fa parte anche l’architetto Gerardo Milillo, progettista capo  con la famiglia Mitolo, ed in collaborazione con l’Archeoclub, le aziende Altair, Quorum e Arte Edile ed i professori Raffaella Cassano, Gioia Bertelli e Marcello Mignozzi dell’Università degli Studi di Bari.

Si punta al restauro della struttura esistente: dai due altari al lampadario barocco per finire agli affreschi di epoca seicentesca. Ma anche a “svuotare” la pavimentazione, creando un percorso sotterraneo. “Nella parte superiore della chiesa verranno, inoltre, realizzati uffici e molto probabilmente anche una piccola biblioteca, continua il Dott. De Luisi, nella chiesa saranno allestite esposizioni temporanee e presenteremo alla Soprintendenza una richiesta di ricollocamento dei materiali rinvenuti durante gli scavi al fine di creare un museo seppur molto piccolo”. L’edificio, inoltre, ospiterà manifestazioni socio-culturali: saranno realizzati laboratori musicali gratuiti per la cittadinanza ed i bambini attraverso un progetto di “crowdfunding”.

Diverse iniziative si susseguiranno anche durante i lavori: “Quando l’emergenza sanitaria lo renderà possibile, saranno realizzate visite guidate anche durante gli interventi, in piena sicurezza, per far iniziare a conoscere la chiesa ai cittadini. Vogliamo che sia un cantiere vivo” e con queste parole di speranza e progettualità del Dott. De Luisi si è conclusa l’approfondita e interessante visita guidata per i misteriosi e attraenti vicoli del centro storico di Bari.

Agnese Maria Fioretti, Consigliere Delegato ai progetti per la pace e la risoluzione dei conflitti, Rotary Club Bari Ovest